Misticismo - Esoterismo

La Rosa come Simbolo dell'Anima in evoluzione.

La Mistica dell'Anima - Il Nettare della Rosa

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Dio, Teologia, Misticismo, Filosofia, Gnosi, Esoterismo.

lunedì 23 gennaio 2012

ZOROASTRO E IL MAZDEISMO










Zarathustra, avestico Zaraθuštra; pārsi زرتشت, Zartosht, anche Zoroastro, derivato dalla forma greca Ζωροάστρης (Zōroastrēs) di Zarathustra (Balkh, 630 a.C. – 532 a.C.), è stato un profeta iranico, fondatore dello Zoroastrismo.


Nacque a Bactra e visse nel VII-VI secolo a.C. Si ritiene appartenesse a una famiglia di cavalieri chiamati Spitama.








L'ispirazione mistica gli venne quando, un giorno, presso il fiume Daitya (identificato con l'odierno Amu Darya) ricevette la rivelazione dall'angelo Vohu Mano ("Animo buono").


LA RELIGIONE MAZDEISTA

Secondo le narrazioni riguardanti questa importante personalità, il giovane Zoroastro , figlio del sacerdote Porushaspa, dovendo seguire le orme del padre, iniziò a celebrare i rituali religiosi professati dalla sua tribù, consistenti, per mancanza di un luogo sacro, in canti di lode e sacrifici all'aperto.








All'età di vent'anni, non soddisfatto di quella vita spirituale, si ritirò nel deserto a meditare e venne - in pieno stato di estasi - colto da visioni durante le quali gli apparve il signore della saggezza, Ahura Mazda (Ohrmazd in pahlavi), principe del bene, che gli dette l'ordine di combattere contro il principe del male, Angra Mainyu, detto anche Ahriman.


L'elemento essenziale del dualismo di Zoroastro è la distinzione fra bene e male, una distinzione che non riguarda solo gli uomini, ma il mondo intero.


Se all'umano si contrappone l'inumano, allo spirito saggio si contrappone quello malvagio e alla verità si contrappone la menzogna.

Il mondo è inteso come diviso fra coppie di antagonisti.

Zoroastro concepisce una sola divinità onnipotente e creatrice, Ahura Mazda; ma la concezione monoteistica non è certa, visto che è all'interno di una dottrina dualistica, che contrappone gli spiriti del bene e del male, fin dall'inizio del mondo e in perenne antitesi tra loro, in grado di influenzare l'agire umano.


Nyberg e Zaehner hanno sostenuto che la divinità chiamata Zurvan fosse esistita in periodo pre-zoroastriano e che alcuni elementi di questo culto fossero incorporati nello stesso Mazdeismo.










Zoroastro infatti affermò che Ohrmazd e Ahriman sarebbero derivati da Zurvan, il tempo assoluto, anche se resta una strutturale differenza fra lo Zurvanismo - non qualificabile come "dualista", in quanto propugnatore di una sostanziale sintesi fra forze "caotiche" e "cosmiche" - e l'accentuato dualismo del Mazdeismo.

Le nostre conoscenze su Zoroastro ci provengono dall'Avesta, ma alcune informazioni sono contenute nel capolavoro epico-poetico del poeta iraniano Ferdowsi, lo Shāhnameh (شاه نامه).














CURIOSITA'


Zoroastro è il protagonista del celebre libro Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche.



LO ZOROASTRISMO

Zoroastrismo è il nome dato ad una delle più antiche religioni e la più importante e meglio nota dell'Iran antico o preislamico.








Prende il nome da quello del suo fondatore Zoroastro (Zarathustra) vissuto in Persia approssimativamente tra il VII ed il VI secolo a.C. Lo zoroastrismo si presenta come una versione riformata di una precedente tradizione religiosa persiana, caratterizzata da numerosi elementi in comune con la religione vedica indiana.


L'altro nome con il quale lo zoroastrismo è conosciuto, mazdeismo, deriva dal nome della principale figura divina, Ahura Mazda.


Lo zoroastrismo è stato per secoli la religione dominante in quasi tutta l'Asia centrale, dal Pakistan all'Arabia Saudita, fino alla rapida affermazione della religione islamica nel VII secolo.

Il costante declino nei secoli successivi vide un brusco cambiamento di direzione negli anni Novanta, caratterizzati da un'inaspettata e repentina crescita della religione zoroastriana.


Negli ultimi anni le tendenze hanno tuttavia nuovamente cambiato marcia:

le ultime statistiche presentano un numero di 200.000 fedeli in continua discesa, ed è diffusa l'opinione secondo cui lo zoroastrismo potrebbe estinguersi nel giro di pochi anni




CARATTERISTICHE


Lo zoroastrismo combina elementi di monoteismo e dualismo.

Molti studiosi moderni ritengono che questa religione abbia avuto una larga influenza sulle religioni abramitiche e su Mitraismo, Manicheismo e Mandeismo.

Il libro sacro dello zoroastrismo è l'Avesta.

Di questo testo solamente i Gatha (gli inni) sono attribuiti a Zoroastro.


Nodo centrale della religione è la costante lotta tra Bene e male.

Agli inizi della creazione, il Dio Supremo ("Ahura Mazda") che significa dal sanscrito "Grande Divinità", è caratterizzato da luce infinita, onniscienza e bontà; esso crea lo Spenta Mainyu ovvero lo "spirito benefico", opposto ad Angra Mainyu (o Ahriman) uno spirito malvagio delle tenebre, violenza e morte.


Il conflitto cosmico risultante interessa l'intero universo, inclusa l'umanità, alla quale è richiesto di scegliere quali delle due vie seguire.

La via del bene e della giustizia (Aša) porterà alla felicità (Ušta), mentre la via del male apporterà infelicità, inimicizia e guerra.

Sono legati alla dualità di bene e male anche i concetti di Paradiso, Inferno e giorno del giudizio.

Dopo la morte l'anima della persona attraversa un ponte (Chinvato Peretu) sul quale le sue buone azioni sono pesate con quelle cattive (ANCHE NEL LIBRO EGIZIO DEI MORTI E' MENZIONATA QUESTA USANZA NELL'ALDILA').


Il risultato decreta la destinazione dell'anima nel paradiso o nell'inferno.

Quando alla fine dei giorni il male sarà definitivamente sconfitto, il cosmo verrà purificato in un bagno di metallo fuso e le anime dei peccatori saranno riscattate dall'inferno, per vivere in eterno, entro corpi incorruttibili, alla presenza di Ahura Mazda.



STORIA

Lo zoroastrismo, nel tempo diffusosi soprattutto tra i popoli iranici d'Europa (Sciti e Sarmati, per esempio) e d'Asia, fu la religione favorita dalle due grandi dinastie dell'antica Persia, gli Achemenidi ed i Sasanidi.








Comunque, poiché non sono sopravvissute fonti scritte persiane contemporanee di quel periodo, è difficile descrivere la natura dell'antico zoroastrismo in dettaglio.


La descrizione di Erodoto della religione persiana include alcune caratteristiche proprie dello zoroastrismo, come l'esposizione dei morti.

I re achemenidi riconobbero la loro devozione ad Ahura Mazda nelle iscrizioni; comunque essi furono anche partecipi dei rituali religiosi locali a Babilonia e in Egitto, ed aiutarono gli Ebrei a ritornare nella loro terra natia, ricostruendo i loro templi, fatti che sembrano escludere che ci fosse stata da parte loro una imposizione dell'ortodossia religiosa sui sudditi.


Secondo tradizioni tarde, molti dei sacri testi andarono perduti quando Alessandro Magno distrusse Persepoli e rovesciò il regno achemenide negli anni successivi al 330 a.C.


È opinione comune che i tre saggi che vennero dall'Impero persiano per portare doni a Gesù Cristo fossero Magi zoroastriani.


Quando la dinastia sasanide prese il potere in Iran nel 228, essi promossero l'utilizzo della loro religione zoroastriana. Molte fonti cristiane del periodo in questione informano che i re sasanidi perseguitarono i Cristiani in Persia.


Comunque non sembra che il Cristianesimo sia stato proibito come religione nel periodo preso in esame.


Molti storici credono che i Sasanidi in un primo momento si opposero al Cristianesimo, per i suoi vincoli con l'Impero romano, e perciò durante il periodo considerato la chiesa nestoriana fu tollerata e anche a volte favorita dalla dinastia imperante. Quando l'impero sasanide si impossessò delle province romane vi costruirono spesso templi di fuoco.


Inoltre sempre nell'era sasanide divenne popolare la credenza che Ahura Mazda e Angra Mainyu fossero figli del dio del tempo Zurvan; tale credenza si diffuse nel tempo e diede origine alla corrente detta zervanismo.

Dal VI secolo lo zoroastrismo si espanse nella Cina settentrionale, attraverso la via della seta, ottenendo uno status di ufficialità in alcuni stati cinesi.


Templi zoroastriani rimasero fino almeno al 1130 circa nelle regioni del Kaifeng e Zhenjiang, ma dal XIII secolo la religione gradatamente perse importanza nel panorama religioso cinese.

Nel VII secolo la dinastia sasanide fu abbattuta dagli Arabi musulmani e gli coroastriani ottennero lo status di ‘Popolo del Libro (arabo Ahl al-Kitāb) da parte del Califfo ʿUmar b. al-Khaṭṭāb.


Comunque, l'uso dell'Avesta antico e delle lingue persiane fu proibito.

I conquistatori islamici considerarono gli insegnamenti di Zoroastro come un culto politeistico.










Lo zoroastrismo, che una volta era stato una religione dominante in una regione che andava dall'Anatolia al Golfo Persico e all'Asia centrale, non ebbe un potente campione straniero, come fu l'Impero bizantino per il Cristianesimo, e lentamente perse la sua influenza.


Nell'VIII secolo un gran numero di iranici devoti al culto zoroastriano emigrarono in India, dove trovarono rifugio presso Jadav Rana, un re indù dell'attuale provincia di Gujarat, ma a condizione che si astenessero da attività missionarie e si sposassero tra loro.

Anche se le restrizioni sono vecchie di secoli, ancora oggi i Parsi, così si chiamano in India i devoti dello zoroastrismo, non fanno proselitismo e sono endogamici.



PRINCIPI E CONCETTI RELIGIOSI

Alcuni fra i concetti maggiori zoroastriani:

1* La filosofia zoroastriana è simbolizzata da uno dei principali motti della religione: "Buoni pensieri, buone parole, buone opere".


2* Parità sessuale. Uomini e donne hanno uguali diritti all'interno della società.


3* Attenzione per l'ambiente. La natura svolge un ruolo centrale nella pratica dello zoroastrismo.

Le più importanti feste annuali zoroastriane riguardano celebrazioni della natura: il nuovo anno nel primo giorno di primavera, la festa dell'acqua in estate, la festa d'autunno alla fine della stagione, la festa del fuoco in mezzo all'inverno.


4* Lavoro e carità. Pigrizia e lentezza sono malviste. La carità è vista come opera buona.


5* Condanna dell'oppressione tra esseri umani, della crudeltà verso gli animali e del sacrificio degli animali. Punti nodali della religione sono l'eguaglianza di tutti gli esseri senza distinzione di razza o credo religioso e rispetto totale verso ogni cosa.



6* Liturgia. Nello zoroastrismo l'energia del creatore è rappresentata dal fuoco. I devoti del culto solitamente pregano alla presenza di qualche forma di fuoco (o davanti a fonti di luce).

Il fuoco comunque non è oggetto di venerazione, ma è utilizzato semplicemente come simbolo e punto centrale del culto zoroastriano.

Anticamente la funzione principale del culto era lo 'Yasna', il sacrificio dell'haoma, pozione a base di erba, bevuta come liquido sacrificale mentre veniva compiuta una serie complessa di rituali. Tale pratica fu osteggiata da Zarathustra.


I seguaci dello zoroastrismo pregano cinque volte al giorno.



Altri concetti:


1* Matrimonio interreligioso e proselitismo. Gli zoroastriani non hanno attività missionaria e i Parsi conservatori non accettano le conversioni, mentre i Parsi "liberali" e molti zoroastriani della diaspora europea e americana le ammettono.

In India, i Parsi hanno l'abitudine di sposarsi tra consanguinei. In Iran, a causa della discriminazione tuttora esistente, il matrimonio tra devoti di religioni diverse non è ufficialmente incoraggiato dalle autorità.




2* Morte e sepoltura. I rituali religiosi connessi con la morte sono concentrate sull'anima della persona e non sul corpo, considerato impuro.

Alla morte, l'anima lascia il corpo dopo tre giorni.

Nei tempi antichi il cadavere veniva esposto in luoghi aperti e sopraelevati, chiamati torri del Silenzio, dove l'avrebbero mangiato gli avvoltoi (usanza usata anche in Tibet dai monaci Buddisti).

Anche gli imperatori persiani quali Dario, Ciro, Serse e Artaserse, in quanto zoroastriani, sono stati spolpati dagli avvoltoi prima di essere sepolti nei rispettivi sepolcri a Persepoli e a Naqs-i-Rustam.

La tradizione dell'esposizione dei cadaveri è attualmente seguita solamente dai Parsi.

Gli zoroastriani dell'Iran ricorrono alla cremazione elettrica o all'inumazione (in tal caso la bara è posta nel cemento per proteggere la purezza della terra).






ALTRE CURIOSITA'


L’Iran (terra degli Arya, secondo etimologia), ideale “piattaforma spaziale” dell’universo posta a metà strada tra “oriente” indo-buddhista e “occidente” abraminico e monoteista, luogo di passaggio e di in-crocio fra tutti i punti cardinali, rappresenta da sempre quella magica Terra di Mezzo che ha reso possibili straordinarie sintesi culturali e metafisiche trascendenti d’un balzo sia l’astratto spiritualismo come anche il letteralismo più orizzontale.

Luogo d’elezione del primo Impero Universale, possibile terra d’origine dei Magi evangelici, l’Iran è anche il luogo in cui fiorisce una tradizione sapienziale di sconfinata ricchezza, che pur nell’ambito della più pura ortodossia dell’Islam sh’ita –benchè spesso avversata dai “letteralisti”, ovvero dai teologi del kalam aristotelico e letteralista- sa operare una sintesi dei più profondi elementi della precedente tradizione zoroastriana ed avestica, ma anche del platonismo e della gnosi ebraica e cristiana.

Ed è proprio dall’Iran sh’ita che ci giunge una delle più limpide e complesse riflessioni sul destino ultimo dell’uomo e sulla natura del mondo (o meglio, dei mondi): stiamo parlano della cosiddetta “teosofia orientale” o shaykhita, che ha per centro la contemplazione del mundus immaginalis, il Mondo Intermedio, posto tra quello dello Spirito e quello della materia più grossolana, e conosciuta in Occidente grazie all’opera dell’orientalista francese Henri Corbin.

Continua: http://www.simmetria.org/simmetrianew/contenuti/articoli/56-spiritualita-e-mistica/820-la-resurrezione-dei-corpi-e-mondo-intermedio-nella-tradizione-iranica-di-gmarletta.html

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MICHELE P.