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La Mistica dell'Anima - Il Nettare della Rosa

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Dio, Teologia, Misticismo, Filosofia, Gnosi, Esoterismo.

lunedì 23 gennaio 2012

RABBI AKIVA E SHIMON BAR YOCHAI


RABBI AKIVA


Akiva ben Joseph, semplicemente noto come Rabbi Akiva (in ebraico: רבי עקיבא‎; Lod, 40 – Tiberiade, 137), è stato un rabbino ed erudito ebreo tanna, martirizzato e ucciso dai romani.

Grande autorità della tradizione ebraica ed uno dei principali contributori all'Halakha, alla Mishnah e ai midrashim. Viene citato nel Talmud come Rosh la-Chakhamim ("Capo di tutti i Saggi"), ed è considerato come uno dei primi fondatori dell'ebraismo rabbinico.

È il settimo Saggio più citato della Mishnah.


Il Talmud narra che i romani, con l'intento di eliminare la pratica dell'ebraismo e gli ebrei, proibirono ai loro Maestri di insegnare la Torah. Nonostante questa proibizione, punibile con la morte, Rabbi Akiva rifiutò di ottemperare al decreto e fu imprigionato e condannato a morte.


Curiosità:

La Torah orale racconta che Rabbi Akiva ebbe un asino, un gallo, un lume e delle pergamene di studio: arrivò il vento e spense il lume, una fiera "si prese l'asino" ed il gallo scappò; egli rimase nello stesso posto poiché effettivamente impossibilitato per l'accaduto. Presto venne a conoscenza di un episodio accaduto dove egli avrebbe voluto andare: dei banditi posero assedio e fecero razzia.
Egli ebbe fede e riconobbe la provvidenza divina, anche "individuale".


Fonte Wikipedia

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Rabbi Akiva entra ed esce nel PARDES:

" Cosi hanno insegnato i nostri saggi: quattro persone sono entrate nel Pardes ed erano: Ben Azai, Ben Zoma, Acher e Rabbi Akiva. Rabbi Akiva disse loro: quando arriverete alle pietre di marmo bianco non dite: acqua! Acqua!, dato che è scritto: colui che dice menzogne non potrà stare davanti ai miei occhi.  Ben Azai guardò e morì, e di lui il verso dice: preziosa agli occhi di Dio è la morte dei suoi pii.  Ben Zoma guardò e rimase ferito, e di lui dice il verso: ha trovato miele, basta di mangiarne, o altrimenti ti sazierà al punto di vomitarlo. Acher si mise a tagliare i virgulti.
Rabbi Akiva uscì in pace ".
(Talmud - Chaghiga 14b)


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Per altre infromazioni:
http://it.chabad.org/library/article_cdo/aid/2207819/jewish/Il-Significato-della-Vita-di-Rabbi-Akiva.htm


Leggi anche questo:
Sull'interpretazione esoterica della della Kabbalah:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2013/12/sullinterpretazione-esoterica-della.html

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SHIMON BAR YOCHAI

Rabbi Shimon bar Yoḥai (Aramaico: רבן שמעון בר יוחאי, Shimon figlio di Yohai, Simon figlio di Yohai o semplicemente Rashbi; in Ebraico רשב"י, da Rabbi Shimon bar Yohai).

Nel Sefer haZohar viene persino chiamato anche da Rav Yossi, Grande sorgente di luce; I secolo – II secolo (33 del conteggio dell'Omer di un anno sconosciuto) fu un famoso rabbi e Chakham.

Visse all'età dei Tannaim (studiosi della Mishnah) nell'area oggi israeliana che alla sua epoca era però sotto amministrazione dell'Impero romano, dopo la distruzione del Secondo Tempio, secondo il Talmud nel 70 d.C.


Shimon bar Yohai studiò a Yavne, vicino Bnei Brak, in una yeshiva fondata da Rabbi Akiva Ben Joseph, di cui divenne il più eminente discepolo.


A lui si attribuisce tradizionalmente lo Zohar ("Lo Splendore"), il capolavoro del misticismo ebraico.


Inoltre a lui sono attribuite le importanti omelie di carattere legale, chiamate Sifre e Mekhilta, rispettivamente un commentario del libro dei Numeri e del Deuteronomio e dell'Esodo.

Rabbi Shimon bar Yohai compì tutta la propria missione di Zadik nel corso della sua vita e per questo il Popolo ebraico è lieto e festeggia Lag baOmer. Anche suo figlio Rabbi Eleazar ben Shimon fu un noto studioso e Zadik.


Secondo il Talmud, Rabbi Shimeon bar Yohai criticò il governo romano e fu costretto a nascondersi con suo figlio in una grotta per tredici anni sino a quando venne eletto un nuovo Cesare ed il decreto contro i rabbini venne cancellato.

Scelsero una cava nei pressi di Peki'in, dove le tradizioni indicano che presso l'imboccatura sorgeva un carrubo, dei cui frutti i due si alimentarono miracolosamente per quel lunghissimo periodo, bevendo l'acqua di una sorgente vicina.


Risolte in tal modo le impellenze di cibo e bevande, anche grazie alle loro mogli che li fornivano loro di nascosto, essi si immersero nelle preghiere e nello studio della Torah, evitando il freddo, seppellendosi quasi per interno nella sabbia della caverna.


Secondo lo storico Heinrich Graetz, i sentimenti antiromani di Shimon lo portarono alla condanna comminatagli da Varna verso il 161 d.C. Egli sfuggì alla pena rifugiandosi, per l'appunto, in una caverna.

Uscitone poi, il Rabbi si trasferì a Tiberiade e in altre città della Galilea.


A lui l'angelo Metatron avrebbe rivelato la fine del mondo e l'avvento del Messia.


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Lo Zohar, "Libro dello Spledore":
https://it.wikipedia.org/wiki/Zohar

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Opere e leggende:

Si guadagnò la reputazione di operatore di miracoli, e per questo sarebbe stato ufficialmente inviato a Roma, in cui la leggenda narra che avrebbe esorcizzato la figlia dell'Imperatore, posseduta da un demonio che Shimon riuscì ad obbligare ad abbandonare il corpo della giovane.

Il rabbi si occupò molto circa gli aspetti della Legge ebraica e le sue decisioni sono citate di frequente.


A lui furono attribuite le importanti omelie legali chiamate Sifre e Mekhilta, e sopra ogni cosa a lui si attribuisce lo Zohar, il principale capolavoro della Qabbalah.


Il più importante resoconto degli insegnamenti di Shimon si trova nell'opera di W. Bacher, la Agada der Tannaiten, ii. pp. 70–149.

Quando il Talmud attribuisce un insegnamento a Rabbi Shimon, senza specificare di quale Rabbi Shimon si tratti, vuol dire che parla di Shimon bar Yohai.  Esiste un testo della tradizione ebraica della Qabbalah secondo cui chi ha in visione il volto di Rabbi Shimon bar Yochay è certo di "aver parte" nel Mondo futuro; ciò, sebbene simile, è differente dalla visione del profeta Elia.


Fonte Wikipedia

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I Martiri dell'Ebraismo:

Il martirologio ebraico si concentra inizialmente e simbologicamente sui martiri ebrei di età ellenistica, conoscendo poi picchi in diversi periodi (70, 135, 1096, 1349, 1492, 1648) e il suo culmine nel XX secolo (1933-45) con la Shoah. Nella Storia degli ebrei, anticamente, vi furono 10 Rabbanim o Chakhamim martiri tra cui il molto noto Rabbi Aqiva.


L'evento storico viene appunto chiamato Dieci Martiri (ebraico: עשרת הרוגי מלכות, Aseret Harugei Malchut) per riferirsi al gruppo dei dieci rabbini, che vivevano durante l'era della Mishnah e che furono martirizzati dai romani nel periodo della distruzione del Secondo Tempio.

Sebbene tutti e dieci non avrebbero potuto essere uccisi allo stesso tempo, dato che due dei rabbini elencati erano vissuti ben prima degli altri otto – sono elencati insieme, in un poema drammatico (noto come Eleh Ezkerah) recitato in due importanti festività ebraiche, per suscitare il giusto spirito del giorno celebrato, momento di riflessione e speranza di redenzione a fronte di attacchi alla fede ebraica.


Il termine "martirologia" viene inoltre usato per la storia delle morti (martirio) di numerosi altri rabbini (incluso il già citato Rabbi Akiva) da parte dei romani; la storia è letta sia durante lo Yom Kippur che a Tisha b'Av.


Le morti furono atroci e cruente, con alcuni dei martiri avvolti nei rotoli della Torah e poi bruciati vivi, come torce umane. Si veda anche la Midrash Eleh Ezkerah.

Tali rabbini sono vissuti in un periodo di diverse centinaia di anni, e le loro storie sono presentate come una trama dei romani per indebolire gli ebrei distruggendone la leadership ebraica.


Secondo il poema, i primi due da giustiziare furono Rabban Shimon ben Gamliel e il rabbino Ismaele, che era il Kohen Gadol (Sommo Sacerdote).

Shimon ben Gamliel fu decapitato, e, mentre il rabbino Yishmael piangeva, la figlia del governatore romano ambiva Rabbi Ismaele per la sua bellezza fisica.


Quando le fu detto che doveva essere gistiziato anche lui, chiese che la pelle del suo capo venisse scorticata mentre era in vita, in modo che potesse impagliarla e guardarlo in viso.


Il martire più conosciuto è Rabbi Akiva, che fu torturato con pettini di ferro sulla pelle.

Nonostante il dolore lo consumasse, fu ancora in grado di proclamare la Divina Provvidenza nel mondo recitando lo Shemà, gridandone la finale Echad ("Uno").


Un altro saggio martirizzato fu Rabbi Haninah ben Teradion, che fu avvolto in un rotolo della Torah e bruciato vivo.

Gli fu imbottito il petto di lana umida per assicurare che non morisse presto. Mentre veniva arso, disse ai suoi studenti che riusciva a vedere le lettere della Sacra Torah "volare in alto" verso il cielo.


Gli altri citati nel poema sono Rabbi Hutzpit l'Interprete (così chiamato perché interpretava i discorsi del Rosh Yeshiva - il capo della Yeshivah - per il popolo ebraico che non riusciva a seguirne tutte le parole); Rabbi Eleazar ben Shammua; Rabbi Hanina ben Hakinai; Rabbi Jeshbab lo Scriba; Rabbi Judah ben Dama; e Rabbi Judah ben Baba.


Continua:
https://it.wikipedia.org/wiki/Martirio_(ebraismo)


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Per maggiori Info su Rabbi Shimon Bar Yochai:

Resurrezione e reincarnazione (Gilgul) dagli insegnamenti cabbalistici del Rav Shimon Bar Yochai e del Rav Luria:
https://hashlamahitaly.wordpress.com/2016/11/26/resurrezione-e-reincarnazione-dagli-insegnamenti-cabalistici-del-rav-shimon-bar-yochai/



La nascita di Rabbi Shimon:
http://it.chabad.org/library/article_cdo/aid/1519495/jewish/La-Nascita-di-Rabbi-Shimon-Bar-Yochai.htm


Altre info:
http://www.morasha.it/zehut/rc08_lagbaomer.html


Moshe ben Shem-Tov:
https://it.wikipedia.org/wiki/Moses_de_Le%C3%B3n


Lista di cabalisti ebrei;
https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_cabalisti_ebrei

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La Merkavah e l'esoterismo dello Zohar


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" Guai a colui che dice che la Torah viene a narrare racconti mondani, e cose ordinarie.
Se così fosse, perfino nei nostri tempi potremmo comporre una Torah (insegnamento) per le faccende ordinarie, perfino di qualità superiore. Perfino i potenti (principi) del mondo possiedono libri di valore superiore. Se fosse così, seguiremmo questi capi, e faremmo delle loro parole una Torah.
Ma non è così, poiché tutte le parole della Torah sono parole superne (celestiali) e segreti sublimi ".
(Rabbi Shimon bar Yochai - Sefer ha-Zohar)

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MICHELE P.