Tempio esteriore e Tempio interiore - Tratto da La Bibbia Rivelata Vol.1 - Iniziazione al linguaggio esoterico della Sacra Scrittura e La Bibbia Rivelata Vol.2 - Il Corpo di Luce e il Segreto del Fiore della Vita di Michele Perrotta:
Il Tempio di Salomone è, presso la tradizione iniziatica, il simbolo del sacro che deve essere nuovamente edificato all’interno dell’uomo.
...Sulla misteriosa opera di Simon Studion (importantissimo membro dei Rosa+Croce) "Naometria", nella quale sarebbe contenuto il segreto per la misurazione del Tempio di Salomone, sappiamo ben poco.
Lo studioso Giovanni Battista Piranesi (1720-1778), architetto, massone, ossessionato dai miti greci, studiò tale mistero attraverso un libro scritto da due sacerdoti gesuiti (Prado e Villalpando), anch’essi detentori di questo arcano segreto inerente alle proporzioni auree della sacra struttura. I due gesuiti, autori del libro "Ezechielem explanationes", a parer nostro, oltre che ai misteri del tempio essoterico, ricercavano il segreto per il tempio esoterico: la Merkabah.
Ricordiamo ancora una volta la legge universale divina di doppia valenza menzionata dal Rabbì Gesù nel Padre Nostro: “Come in cielo, cosi’ in terra”.
Non a caso il loro libro fu chiamato con il nome del profeta che ebbe la visione del “Carro celeste” (Merkavah) studiata dal misticismo ebraico, che tratteremo nel secondo volume, e che è strettamente legata alla costituzione del Corpo di Luce.
Come non è un caso che tutta la Massoneria sia legata al simbolismo del “figlio della vedova”, l’architetto del Tempio di Salomone, Hiram Abif.
La storia di Hiram Abif, narrata nella Bibbia (1Re 2:13-51), è sostanzialmente un’allegoria di un’iniziazione che dalla sua morte, dovuta per non aver divulgato i segreti intorno all’edificazione del tempio, porta alla resurrezione simbolica del Hiram risorto nei cuori dei confratelli.
Tutto questo sapere intorno al simbolismo del tempio sarebbe in realtà la ricerca per l’edificazione del tempio interiore di cui i Templari e successivamente i Rosa+Croce ne furono i custodi.
Naometria, che è stato recentemente “sdoganato”, anche se ancora non è stato tradotto dal latino, esordisce con un accenno alla Radix Davidis, la stirpe di Davide, indicandola come “Stella Splendida”.
Qualsiasi tempio per esser sacro deve raccontare con il suo simbolismo il principio del mondo: la legge aurea divina che forma la creazione stessa narrata nel libro di fra’ Pacioli, maestro di Leonardo da Vinci, De Divina Proportione.
Analogamente il Corpo di Luce, il tempio interiore di cui il Cristo trasfiguarato e risorto ne è la massima espressione, si edifica e si cristallizza alla stessa maniera, secondo la medesima legge divina.
Nel creato sia i fiori, sia il formarsi degli uragani, sia i fiocchi di neve etc, si formano secondo le medesime proporzioni auree che sono universali.
A nostro avviso l’anima, il nostro vero Sé, la scintilla di luce divina, può evolere divenendo a tutti gli effetti Corpo di Gloria, l’ultimo stadio di illuminazione del Sé alchemico-trasformativo seguendo le medesime leggi divine alla stessa maniera del Crogiolo che raccoglie il liquido terrestre e lo condensa nell’astrale come abbiamo già indicato in precedenza.
Questo sarebbe il vero segreto della Radix Davidis (Stirpe Davidica della Tribù di Giuda), la Stella Splendente che spunta da Giacobbe, la stessa che ci indica in chiave simbolica la nascita del Messia santo (Gn.24:17), archetipo della realizzazione spirituale stessa della nostra parte animica: l’Emmanuel – Dio con noi....
....Il Tempio di Salomone è a tutti gli effetti una struttura che indica per numeri ed immagini l’ordine divino o il codice dell’universo stesso. Sulla creazione i Pitagorici sostenevano testuali parole: “Tutto è numero”. Anche la scienza rimarca oggi giorno che tutto in realtà sarebbe misura,numero e peso, come peraltro ci ricorda anche la Sacra Scrittura:
«“…Ma Tu (Signore - YHWH) hai tutto disposto con misura, calcolo e peso”».
(Sapienza 11:20)
È molto probabile che questi testi (ci riferiamo ad alcuni presunti scritti contenuti nell'Arca dell'Alleanza insieme alle Tavole della Legge), di cui i Faraoni erano in possesso, furono davvero portati via dall’Egitto da Mosè, o chi per lui, durante l’Esodo biblico.
Questo numero d’oro (Phi = 1,618033...) è in sostanza ciò che permetterebbe il passaggio geometrico dalla retta alla curva; dalle leggi celesti alle leggi terrestri e viceversa.
Nella Bibbia il Signore Dio nel libro della Genesi dichiara testuali parole: “Io ho fatto il mondo con misura, numero e peso”.
Da queste parole si intuisce come gli iniziati che hanno redatto i testi sacri indicassero il Creatore come Grande Architetto.
Non a caso la Massoneria indica da sempre Dio in questo modo: A.G.D.G.A.D.U. acronimo di: “Alla Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo”.
Citiamo tutto ciò non perché noi siamo massoni (infatti non lo siamo) ma per esaltare l’aspetto geometrico e matematico dell’essenza stessa dell’intera Creazione di cui Pitagora, e ancor prima di lui gli antichi Egizi, avevano intuito e ben compreso.
Tutta la creazione divina sottostà alla legge di questo numero aureo e delle sue divine proporzioni.
È secondo la medesima legge che si forma, oltre al tempio fisico, il tempio interiore: la Merkaba.
«Davide diede a Salomone suo figlio il modello del vestibolo e degli edifici, delle stanze per i tesori, dei piani di sopra e delle camere interne e del luogo per il propiziatorio, inoltre la descrizione di quanto aveva in animo riguardo ai cortili del tempio, a tutte le stanze laterali, ai tesori del tempio e ai tesori delle cose consacrate, alle classi dei sacerdoti e dei leviti e a tutta l’attività per il servizio del tempio e a tutti gli arredi usati nel tempio. Relativamente a tutti gli oggetti d’oro, gli consegnò l’oro, indicando il peso dell’oro di ciascun oggetto destinato al culto e il peso dell’argento di ciascun oggetto destinato al culto.
Gli consegnò anche l’oro destinato ai candelabri e alle loro lampade, indicando il peso dei singoli candelabri e delle loro lampade, e l’argento destinato ai candelabri, indicando il peso dei candelabri e delle loro lampade, secondo l’uso di ogni candelabro. Gli indicò il quantitativo dell’oro per le tavole dell’offerta, per ogni tavola, e dell’argento per le tavole d’argento, dell’oro puro per i ganci, i vassoi e le brocche. Gli indicò il quantitativo dell’oro per le coppe, per ogni coppa d’oro, e quello dell’argento, per ogni coppa d’argento.
Gli diede l’oro puro per l’altare dei profumi, indicandone il peso. Gli consegnò il modello del carro d’oro dei cherubini, che stendevano le ali e coprivano l’arca dell’alleanza del Signore. “Tutto ciò - disse - era in uno scritto da parte del Signore per farmi comprendere tutti i particolari del modello”.
Davide disse a Salomone suo figlio: “Sii forte, coraggio; mettiti al lavoro, non temere e non abbatterti, perché il Signore Dio, mio Dio, è con te. Non ti lascerà e non ti abbandonerà finché tu non abbia terminato tutto il lavoro per il tempio ».
( 1 Cronache 28:11-20)
...I numeri sono la chiave per comprendere le emozioni con cui Dio e l’uomo agiscono in simbiosi mediante la natura, in tutto l’universo materiale e spirituale. In sostanza i numeri sono matrici di Luce e compenetrano le Tenebre del mistero narrato nei testi sacri in cui Dio stesso ha “parlato”.
Sono Luce per calcolare e misurare la Luce stessa. Per l’uomo è necessario, quindi, attingere con la mente a questa Luce per divenire a tutti gli effetti anch’esso Luce mediante la cristallizzazione e la scomposizione (morte e resurrezione) del nostro Corpo energetico: eterico, emozionale, mentale.
Nei loro scritti esoterici gli Ebrei sostengono addirittura che nei numeri presenti nella Kabbalah sarebbe nascosta tutta la matematica dell’universo.
La parola Kabbalah in ebraico ha una valenza numerica di 137.
Questo numero è oggi giorno associato nella Fisica al rapporto tra la velocità della Luce e quella dell’Elettrone in orbita intorno al nucleo dell’Atomo d’idrogeno.
In sostanza la fisica, come la Kabbalah stessa, ci confermerebbe l’importanza di questo sapere esoterico legato ai numeri e ci indicherebbe che questi fungono realmente da collanti tra la materia e la Luce....
...La stessa Matematica e la Geometria Sacra che riscontriamo in natura non sono altro che l’effetto e non la causa della verità divina; sono mezzi o strumenti elaborati dagli uomini per comprendere il disegno e/o la “mente” di qualcosa di molto più grande di noi che da sempre e in ogni luogo interferisce “informando” il tutto.
La codifica della creazione, come del cosmo stesso, è possibile proprio perché essa non ha un’origine caotica, ma ha una sua ben precisa struttura e una sua matrice.
Sta all’essere umano trasformare e vivificare queste nozioni teoriche e questo linguaggio simbolico, una volta appreso, presente nella Sacra Scrittura attraverso le difficilissime pratiche mistiche tramandate dagli iniziati segretamente e che attraverso la Mente, composta anch’essa da Luce (barlume d’intelletto), può innalzare realmente l’uomo a Dio nonostante la Mente possa più volte sviarlo o vincolarlo a dogmi o a concetti sterili.
Si raggiunge Dio, infatti, non con l’intelletto, ma con il totale abbandono dell’ego mediante l’istintività, mediante il Cuore.
Continua...
Leggi anche questo argomento: Introduzione alla Merkabah/Merkavah:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/introduzione-alla-merkabah-merkavah-il.html
Per approfondire questi argomenti in maniera più dettagliata consigliamo la lettura dei nostri saggi pubblicati:
La Bibbia Rivelata Vol.1 - Iniziazione al linguaggio esoterico della Sacra Scrittura:
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-bibbia-rivelata-vol-i-libro.php
La Bibbia Rivelata Vol.2 - Il Corpo di Luce e il Segreto del Fiore della Vita:
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-bibbia-rivelata-vol-ii-libro.php
Giordano Bruno e la dimensione simbolica del Mondo delle Idee:
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MICHELE P.