Alchimia ed Esoterismo cristiano - spezzoni tratti dal saggio La Bibbia Rivelata Vol.1 - Iniziazione al Linguaggio esoterico della Sacra Scrittura e La Bibbia Rivelata Vol.2 - Il Corpo di Luce e il Segreto del Fiore della Vita di Michele Perrotta:
L’Opus Alchimicum è sostanzialmente la trasformazione del Piombo in Oro, la grande opera iniziatica che, passando dal Nigredo, il momento oscuro, giunge all’Albedo, per arrivare infine al compimento dell’ultimo stadio chiamato Rubedo, la fase finale, quando l’officiante ha creato l’oro ed ha immortalato il suo corpo, rivestendolo di materia incorruttibile rossa, il Vajra (diamante -fulmine - folgore) della tradizione tantrica indù e buddista: il Corpo di Luce.
Tale Opera viene concepita dai mistici come il compimento stesso della realizzazione spirituale mediante le energie emotive che comportano all’annientamento dell’Ego e all’edificazione del Corpo di Luce o Corpo di Gloria, la quintessenza spirituale non vincolata alle leggi fisiche, indicata anche con il termine di Corpo di Diamante/Folgore.
In termini simbolici i tre processi alchemici per ottenere questo stadio sono analoghi ai tre giorni in cui il corpo di Cristo fu posto nel sepolcro prima di risorgere con il suo nuovo Corpo Glorioso.
Secondo varie tradizioni chi raggiunge questo stadio diviene “immortale”.
Nella fisica greca viene indicato tutto ciò con il termine di quinto elemento aggiunto agli altri quattro di Empedocle (terra, acqua, aria, fuoco).
Tale processo trasformativo del Sè incarnerebbe un principio incorruttibile di vita e di moto intermedio tra il corpo e l’anima; questo “corpo” viene assimilato al “fuoco stoico” o all’“anima mundi neoplatonica”.
Il termine quintessenza è presso la tradizione alchemica l’elemento ultimo e costitutivo dei corpi; oggetto proprio della ricerca alchemica stessa in quanto, una volta individuato, renderebbe possibile trasformare un elemento in un altro per ottenere materiali preziosi come ad esempio l’oro.
La nostra ricerca mira a risvegliare nell’uomo quella curiosità necessaria affinchè si possa realmente investigare su questo arcano mistero legato alla costituzione del Corpo di Gloria (Merkabah) che, anche all’interno della Bibbia stessa, viene in qualche modo rivelato e al tempo stesso celato.
Questo lavoro vuole restituire la pienezza delle cose magnifiche situate all’interno della Sacra Scrittura poiché riteniamo che esse siano un tesoro donato da Dio agli uomini.
«“Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e Nessuno dirà: “Eccolo qui, o: Eccolo là. Perché il Regno di Dio è Dentro di Voi!”».
(Luca 17:21)
...Nel Vangelo il Battista battezza le persone con l’acqua, mentre Gesù, che gli è superiore, battezza con il fuoco.
In termini simbolici il Cristo donerebbe all’umanità qualcosa di molto più grande.
Il fuoco del battesimo cristico è pura energia divina (Igne Natura Renovatur Integra).
L’Opera alchemica avviene mediante sette procedimenti (7 sono pure i gradi dei Fedeli d'Amore e de Rosa+Croce), divisi a loro volta in quattro operazioni: Putrefazione, Calcinazione, Distillazione e Sublimazione – Soluzione-Coagulazione- Unione.
Attraverso queste operazioni la materia prima, mescolata con lo Zolfo ed il Mercurio, e scaldata nella fornace, trasmuterebbe l’essenza stessa del metallo lavorato.
Questa trasformazione viene contraddistinta dal colore assunto dalla materia durante la trasmutazione.
I tre stadi fondamentali di questo procedimento alchemico sono i seguenti:
* Nigredo (“opera al nero” - "corvo"/"teschio"), in cui la materia si dissolve - putrefazione.
* Albedo (“opera al bianco”, simboleggiata nel Rosicrucianesimo da un Giglio bianco), durante la quale la sostanza si purifica - sublimazione.
* Rubedo (“opera al rosso”, simboleggiata nel Rosicrucianesimo da una Rosa rossa), l’ultimo stadio dell’opera - termine della mutazione.
Quest’ultima fase viene anche associata all’atto finale dell’iniziazione dove il cuore “rinato” della nuova personalità dell’iniziato comincia a battere e il sangue a pulsare.
Qui ha inizio la nuova vita spirituale di colui che cerca “l’invisibile” e l’Eterno per ricongiungersi con Lui.
Il grande iniziato ai misteri, mago e alchimista Nicolas Flamel (1330-1418) sosteneva sulla trasformazione del Sé questo pensiero alchemico che riportiamo nelle righe sottostanti:
«La nostra opera è la conversione e la trasformazione di un essere in un altro essere, di una cosa in un’altra cosa, dalla debolezza alla forza, dal corporeo allo spirituale».
(Nicolas Flamel)
Negli ambienti iniziatici si dice che l’Alchimia fu inventata dalla sorella di Mosè, Maria o “Miriam la Giudea” (troviamo ancora la Tribù di Giuda - Radix Davidis - anche se essa, come lo stesso Mosè e Aronne, faceva parte della Tribù di Levi, la classe sacerdotale).
Tale scienza mirava alla trasformazione psichica e spirituale dell’essere.
L’Alchimia sarebbe in sostanza la via che indica all’uomo come riuscire a spogliarsi dei “metalli” (falso ego e gli ostacoli che non permettono la realizzazione spirituale).
Solo attraverso la trasmutazione delle energie psichiche negative in positive, le quali favoriscono la via spirituale senza condizionare l’Io, sarebbe davvero possibile ottenere nell’interiorità dell’alchimista questa liberazione.
Tutto questo, a livello spirituale, è ciò che in Alchimia viene indicato con il procedimento di "Solve et Coagula".
Il processo che sta alla base della trasformazione alchemica, infatti, si basa proprio sulla pratica del Solve et Coagula, vale a dire, “scioglimento” e “riunificazione”.
Sciogliere il Piombo e trasformarlo in Oro.
La via simbolica, di cui i Rosa+Croce sono gli esperti massimi, è una via esoterica che mira al risveglio di potenti archetipi trasformativi presenti in noi.
La pratica alchemica è sia esoterica, poiché lavora interiormente attraverso il simbolo, sia essoterica, perché trasforma le energie sottili cristallizzandole o materializzandole.
Nel XIII secolo il mago e alchimista Arnaldo da Villanova (1240-1312) , rosacroce ante litteram, dichiarò che il nome della cottura di materiali nel bagno con acqua bollente (“Bagnomaria”) riprendeva il nome dalla prima alchimista, la sorella di Mosè, Miriam (Maria), facendo così intendere che molte pratiche che sono alla portata di tutti, anche oggi giorno, provengono in realtà da un sapere riservato ai soli iniziati che dall’Egitto sono giunti in Europa grazie agli ebrei....
L’uomo è in eterno divenire, in continuo viaggio verso l’ignoto. La trasformazione è la sua mèta finale.
L’iniziato ai misteri, medico, alchimista, astrologo e “mago”, Paracelso (1493-1541) utilizzava nei suoi lavori l’espressione “Corpo astrale” per indicare l’entità che nel corpo umano riceverebbe l’influsso e l’energia direttamente dagli astri.
Questo corpo sottile viene indicato da Cornelio Agrippa (1486-1535), altro grande iniziato, con il nome di Eidolon.
Questi “maghi”, o più semplicemente “sapienti”, sostenevano con fermezza che tale “essenza di Luce” potesse essere proiettata al di fuori del loro stesso corpo fisico “materializzandola”, trascendendo così la nostra natura tridimensionale fortemente polarizzata.
Ed è questo il tema che adesso affronteremo per tentare di comprendere come si possa ottenere tale trasformazione derivante da un difficile cammino iniziatico-spirituale solitario presente, se pur in modo nascosto, all’interno della Bibbia.
“Ho osservato tutti gli esseri: pietre, piante e animali e mi sono sembrate come lettere sparse rispetto alle quali l’uomo è parola viva e piena”.
(Philippus Theophrastus Bombast von Hohenheim, detto Paracelsus o Paracelso)
“Et Verbum caro factum est, et habitávit in nobis...”.
(Ioannes 1:14)
...Nella Bibbia, attraverso il Vangelo, l’Eterno ha esaudito le profezie con l’avvento del Messia Gesù di Nazaret, il Cristo: l’Amore del Dio che si fa uomo e che salva l’umanità attraverso il suo insegnamento e il suo simbolismo.
Questi archetipi, o profonde verità primordiali, possono, se carpiti, agire nella coscienza dell’individuo e trasformare il suo ego (inteso come l'Io) trasportandolo in altre realtà più sensibili.
Queste sono in pratica le vie rilegate all’ascesi mistica per raggiungere la “santità”.
Il Cristo stesso simboleggia l’alchimia (la trasformazione) attraverso la sua vicenda narrata nel Vangelo.
La stessa Maria, madre di Gesù, potrebbe indicarci come la perfetta trasformazione alchemica possa essere ricondotta a sé medesima: la Madonna è colei che attraverso il suo ventre mescola e custodisce la natura umana e divina del Logos di Dio.
In chiave simbolica Maria funge da ampolla mentre Dio da alchimista che utilizza tramite lei la sostanza sacra per la salvezza dell’uomo, il Cristo, espressione dell’amore di Dio.
Il Corpo di Luce in cui risiederebbe la nostra vera essenza quando non è identificabile con il corpo fisico, è lo stadio ultimo di questo processo alchemico che l’uomo può e deve ottenere nell’arco della propria esistenza....
... La Sacra Scrittura ci dice in maniera inequivocabile che il sangue di Cristo è il simbolo della nuova alleanza con Dio (Mc.14:24) ed è nutrizione e salvezza per le anime degli uomini:
• Nutrizione – Insegnamenti (senso essoterico)
• Salvezza – Risurrezione – Realizzazione spirituale – “Corpo di Gloria” (senso esoterico).
...La Rosa, associata negli ambienti cristiani a Maria, madre del Cristo, deriva dagli alchimisti persiani: “Rosa Tea”.
Questo fiore, che indica l’iniziazione ai misteri e l’evoluzione dell’anima presso le tradizioni esoteriche, potrebbe essere associato anche all’energia Kundalinī, colei che sboccia e fiorisce nel punto esatto di unione delle braccia orizzontali e verticali della Croce, quest’ultima intesa come un’allegoria del corpo umano o corpo fisico.
La Rosa, simbolo di purezza, a differenza del corpo (Croce), è immortale e sempre in evoluzione.
Questo simbolo, associato all'elemento femminile, è analogo in questo senso alla Vergine Nera, Iside, il Fuoco astrale, Kundalinī, Shakti, la consorte di Shiva, la Sophia degli gnostici, la Beatrice di Dante.
Si tratta di espressioni del femminino sacro che se congiunte al Giglio, simbolo del mascolino sacro, conducono a Dio attraverso il matrimonio (unione) dei due aspetti apparentemente in contrapposizione tra loro e perennemente vivi nel nostro intimo.
Tutto ciò viene narrato in un linguaggio simbolico nel libro Le Nozze Chimiche di Christian Rosenkreuz.
Questo fondersi dell’ego attraverso l’elemento maschile con quello femminile, analogo ad un ritorno a Dio mediante lo Yoga (unione) o “nozze mistiche”, resta il fine ultimo delle tradizioni esoteriche rosacrociane per una corretta realizzazione spirituale.
Questo è il vero amore che i mistici ricercano nel proprio intimo e che non ha niente a che fare con l’amore comune tra uomini e donne.
Secondo Eugène Canseliet (1899 – 1982) scrittore, alchimista e unico discepolo del grande Fulcanelli, un importantissimo alchimista del XX secolo, simbolicamente la Rosa viene associata alla Pietra Filosofale, mentre la Croce al Crogiolo; entrambi i simboli uniti indicherebbero la Rugiada Cotta (la "forza celeste" tanto ricercata dagli alchimisti).
La virtù della Rugiada è quella di sollevare, sotto l’effetto del calore veicolato con prudenza, tutti i sali terrestri.
La Croce era anticamente il geroglifico del Crogiolo ed era simbolo di colui che raccoglie il liquido terrestre e lo condensa nell’astrale attraverso la “via secca”.
Mentre la cosiddetta “via umida” consiste nel trattamento liquido o di un materiale solvente denominato anche con il termine “fuoco segreto” e la sua durata è lunga.
La “via secca” è una pratica eseguita esclusivamente nel forno e con crogioli refrattari.
È una via complessa e non accessibile a tutti; viene indicata da Fulcanelli e dal suo discepolo Canseliet con il termine di Lupo Grigio o Drago Nero.
A parer nostro queste informazioni indicherebbero il fine ultimo dell’alchimia stessa che è analogo a quello dello Yoga tantrico:
«La trasformazione dell’ego in qualcosa di immortale che, attraverso l’edificazione del “Corpo di Gloria”, riesce a vincere le leggi fisiche dello spazio e del tempo divenendo non più vincolata al Samsāra, il ciclo delle nascite e morti».
Questa sarebbe la perfetta trasformazione e la vera liberazione dell’uomo verso la sua divinizzazione, la sua fusione con l’Energia Divina per ottenere l’Elisir del Santo Graal: la vita eterna.
«E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
(Giovanni 3:14-15)
Continua...
Leggi anche questo argomento: Introduzione alla Merkabah/Merkavah: http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/introduzione-alla-merkabah-merkavah-il.html
Per approfondire questi argomenti in maniera più dettagliata consigliamo la lettura dei nostri due saggi pubblicati:
La Bibbia Rivelata Vol.1 - Iniziazione al linguaggio esoterico della Sacra Scrittura:
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-bibbia-rivelata-vol-i-libro.php
La Bibbia Rivelata Vol.2 - Il Corpo di Luce e il Segreto del Fiore della Vita:
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-bibbia-rivelata-vol-ii-libro.php
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MICHELE P.