Misticismo - Esoterismo

La Rosa come Simbolo dell'Anima in evoluzione.

La Mistica dell'Anima - Il Nettare della Rosa

La Mistica dell'Anima - Il Nettare della Rosa
Dio, Teologia, Misticismo, Filosofia, Gnosi, Esoterismo.

mercoledì 25 dicembre 2013

KRISHNA E IL VAISHNAVISMO











I seguaci, detti vaishnava (Vaiṣṇava) o vishnuiti, considerano Vishnu (in realtà Krishna) quale suprema divinità, il principio animatore e conservatore degli esseri viventi, a cui tutti gli altri Deva (Esseri Celesti) sono sottomessi.

Si tratta di una tradizione prevalentemente monoteistica, basata principalmente sulle Upanishad, sui Veda e su Purana quali la Bhagavad Gita, ed i Padma, Vishnu e il Bhagavata Purana (Srimad Bhavatam).



















Vishnu è venerato soprattutto sotto la forma delle sue principali incarnazioni o avatara, tra le quali le più popolari sono:











Krishna, Disceso (Avatara - "Colui che Discende") secondo la tradizione a Mathura, in India, circa 5.000 anni, all’inizio del Kali yuga, che insegnò ad Arjuna la Bhagavad Gita.













Rama, il principe di Ayodhya, l’eroe del Ramayana.




















L'accusa di politeismo che gli studiosi occidentali muovono alle religioni di origine vedica scaturisce dalla profonda ignoranza di questi, i quali forse non si sono mai accorti che nessun testo vedico ha mai celebrato l'esistenza di diversi Dei Supremi.

C'è un Dio solo, tutti gli altri Gli sono subordinati.


I Vaishnava venerano e amano forme diverse dello stesso Dio, a seconda del loro sentimento naturale.



Generalmente nelle università occidentali il vaishnavismo storico viene presentato come diviso in due movimenti distinti:

il Bhagavata e il Pancaratra.


Tale divisione viene presentata come una sorta di scissione ideologica interna. Ma anche questo non è esatto.

Infatti le Pancaratra sono particolari scritture che indicano i canoni di comportamento a quei Vaishnava che provano una particolare attrazione verso la vaidhi-bhakti (cioè la devozione caratterizzata dallo spirito di sottomissione).

A chi si sente attratto all'idea di Vishnu visto come il Creatore di tutto, il Signore immenso e opulento, la Divinità dei pianeti Vaikuntha, studieranno le Pancaratra e praticheranno le loro regole.



I Bhagavata, invece, amano quelle scritture che indicano i modi grazie ai quali è possibile sviluppare la raganuga-bhakti, cioè il servizio devozionale in un sentimento diverso, certamente più intimo, in cui si può vedere Vishnu come amico, come amante, come parente.

Dunque i Pancaratra accettano Vishnu come origine di tutto e studiano in modo particolare il Vishnu Purana, mentre i Bhagavata venerano Krishna come l'origine di ogni cosa, Vishnu compreso.

Questi ultimi accettano come massima autorità filosofica la Bhagavad-gita e la Srimad-Bhagavatam.

In realtà, dal punto di vista dottrinale, non c'è contesa tra di loro, ma una rapporto di compenetrazione reciproca.


Dio esiste, ed è VISHNU, o KRISHNA.


VAISHNAVISMO - PRESENTAZIONE DEL MOVIMENTO HARE KRISHNA






Per quanto riguarda la precisa identificazione di questo Essere Supremo, se è l'uno o l'altro, alcuni sostengono che Krishna sia una delle incarnazioni di Vishnu, mentre altri affermano il contrario, e cioè che il Supremo sia Krishna e che Vishnu è una delle Sue espansioni plenarie.


Dopo discussioni che per la verità non sembrano ancora esaurite, pare certo che tutte le scritture accettate come autentiche siano concordi nel sostenere la seconda ipotesi (krsnas tu bhagavan svayam, isvara paramah krsna) - MA SRI KRISHNA E' DIO - LA PERSONA SUPREMA E ORIGINALE.


Krishna è dunque l'origine di tutto ciò che esiste, sia del mondo materiale che del mondo spirituale.



KRISHA E' AVATARI, FONTE DI TUTTI GLI AVATARA










Avatara significa "colui che discende", percio' la parola avatara puo' essere benissimo applicata anche a Krishna, e poiche' tutti gli avatara del mondo materiale, generalmente provengono da Vishnu, e' consuetudine comune dire che Krishna e' un'avatara di Vishnu, specialmente in India o nei contesti "induisti".

















Tuttavia la verita' non e' esattamente questa:

lo Srimad Bhagavatam (BHAGAVATA PURANA) spiega chiaramente che quando Krishna discende, tutti i Vishnu-tattva si riuniscono in Lui, per la Sua apparizione, perche' Egli Li comprende tutti (se leggiamo i primi capitoli del Libro di Krishna lo troveremo scritto).















Il capitolo 3 del 1° Canto dello Srimad Bhagavatam e' tutto dedicato a spiegare come Krishna sia in realta' "AVATARI", cioe' la fonte di tutti gli avatara,
comprese le varie manifestazioni di Vishnu.


Krishna rappresenta a tutti gli effetti la persona suprema (DIO).




SCUOLE VAISHNAVA



Tra le maggiori scuole vaishnava, o sampradaya sono incluse:

* Shri Sampradaya, o Vishishtadvaita vedanta ("non-dualismo qualificato"), fondata da Ramanuja;

* Brahma-Madhva Sampradaya, o Dvaita ("dualismo"), fondata da Madhva

* Rudra Sampradaya, o Shuddhaadvaita, fondata da Vallabha

* Kumara Sampradaya, o Dvaitaadvaita, fondata da Nimbarka

* Gaudiya Sampradaya Acintya Bheda-Bheda, ("simultaneamente simile e differente") fondata da Caitanya Mahaprabhu



LE QUATTRO SAMPRADAYA VAISHNAVA










Esistono quattro sampradaya Vaiṣṇava, iniziate, secondo la tradizione, da quattro deva:

*Brahma scelse Madhvacharya per fondare la Brahma sampradaya

*Lakshmi scelse Ramanuja acharya (Laksmi sampradaya)

*Rudra scelse Vishnu Swami per la Rudra sampradaya

*Sanaka, uno dei quattro Kumara, scelse Nimbarka per la Kumara sampradaya

Allo stesso modo, esistono sampradaya shivaite, come la Nath e la Nandinatha.






NEL XVI SECOLO

Il fondatore di una delle principali scuole vaishnava su il brahmana Caitanya Mahaprabhu (1485-1534), nato in Bengala e considerato egli stesso come un'avatara di Krishna.

Caitanya rifiutò il sistema delle caste e l'adorazione dei testi sacri, accettando discepoli musulmani, ed elaborò una dottrina centrata sulla devozione incentrata su un bruciante amore ("prema") per Krishna.

Quest'amore si esprime attraverso il canto e la danza collettiva ("sankirtana") Il movimento di Caitanya ha fortemente influenzato la poesia e la musica del Bengala.

Il movimento Hare Krishna ne è un prodotto.





PER MAGGIORI INFO: http://it.wikipedia.org/wiki/Vaishnavismo


IL VAISHNAVISMO E LE INTERPRETAZIONI PERSONALISTICHE DEL VEDANTA:
http://www.villavrindavana.org/it/index.php?option=com_content&task=view&id=112&Itemid=2


IL CONCILIO DI GULTA:
http://www.starbacks.ca/Athens/8222/sto-gulta.htm


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CHI E' UN VERO DEVOTO

di S.S. Gaura Govinda Swami Maharaja


Srila Prabhupada spesso dichiarò che in kali-yuga non ci sono brahmana, kalau sudra sambhava.

Tutti sono sudra.

La società umana viene paragonata a un corpo, e i brahmana ne sono la testa.

Senza testa, qual è il valore del corpo?

Quando la società diventa priva di testa, cade in un pozzo profondo e tenebroso e tutti soffrono.

Se diventiamo dei vaisnava, automaticamente diventiamo perfetti brahmana.

Ma chi è un vero vaisnava?

Srila Bhaktisiddhanta lo ha descritto nella sua canzone, Vaisnava Ke? (Chi è un vaisnava?).


E' un uttama vaisnava colui che ha abbandonato gli attaccamenti per kanaka, kamini, e pratistha.

Non ha attaccamento per kanaka:

denaro e oro, kamini: donne, o per pratistha: fama, prestigio e adorazione.



Questo è un vaisnava.











Lo scopo del mio venerabile maestro spirituale, Srila Pabhupada, era questo.


Egli disse: "Sto creando dei brahmana".

Chi diventa un vero vaisnava diventa un perfetto brahmana. "Gotra" vuol dire "discendenza".

I brahmana del giorno d'oggi possono essere molto orgogliosi della loro discendenza ma se non sono dei veri vaisnava allora appartengono alla cyuta-gotra, una successione fallibile.

Ma i vaisnava appartengono alla acyuta-gotra, la successione infallibile, perché fanno parte della famiglia di Krishna.


Cercate di comprendere quello che voleva Srila Prabhupada.













Diventate dei veri vaisnava.

kanaka-kamini, 'pratistha-baghini, chaiyache yare, sei ta' vaisnava:

abbandonate l'attaccamento per il denaro e l'oro e l'attaccamento a kamini:le donne.

Non cercate mai la fama, l'adorazione e il prestigio che sono paragonate a delle tigri. 'pratistha-baghini:

se voi rincorrete una tigre, la tigre vi divorerà.

Un vaisnava è un puro devoto pratistha-baghini sei ta' vaisnava, sei 'anasakta', sei 'Suddha bhakta'.


Srila Prabhupada ha enfatizzato questo punto migliaia e migliaia di volte nelle sue spiegazioni: "siate puri", "siate puri", "siate puri devoti".











Prabhupada ha creato questa Società Internazionale per la coscienza di Krishna.


L'ha chiamata "Società per la Coscienza di Krishna". Molte persone hanno obbiettato:

"Perché tu dici 'Krishna'? Se la chiami 'Krishna' allora diventa settaria.


Perché non la chiami 'Coscienza di Dio'?

Perché Prabhupada non ha fatto così?


Perché ha posto questa enfasi:

"No, è la società per la coscienza di Krishna" Prabhupada è un vaisnava, un perfetto brahmana. Sa che lo scopo della vita è Krishna.

Dovreste raggiungere quel traguardo e così tutti i problemi della vita saranno risolti.


Sviluppate una pura e totale coscienza di Krishna.


L'ha chiamata "Società per la coscienza di Krishna", non coscienza di Dio o qualche altra coscienza, perché la coscienza di Krishna è lo scopo della vita.

Krishna dice nella Bhagavad-gita (6.30):

yo mam pasyati sarvatra
sarvam ca mayi pasyati
tasyaham na pranasyami
sa ca me na pranasyati











L'essere che Mi vede ovunque e vede tutto in Me non è mai separato da Me, come Io non sono mai separato da lui.












Vedere Krishna in ogni luogo e vedere tutto in Krishna rappresenta la completa coscienza di Krishna.

Una persona così è un degno membro della Società Internazionale per la Coscienza di Krishna.

Come farete voi a diventare dei degni membri senza conoscere Krishna e sviluppare una completa coscienza di Krishna?

Dovreste capire l'intento del fondatore acarya dell'ISKCON.


Egli voleva che i membri dell'ISKCON sviluppassero una completa e pura coscienza di Krishna, cioè vedere Krishna in ogni luogo e vedere tutto in Krishna.











Capire che Krishna è l'unico supremo proprietario, che tutto appartiene a Krishna e che Krishna è l'unico goditore.

Questa è coscienza di Krishna; e quando essa viene raggiunta, viene raggiunto il supremo bene della vita.

na te vidu svartha gatim hi visnum (Bhag. 7.5.31) (da The Flow of Nectar, lezioni e insegnamenti di Srila Gaura Govinda Maharaja)


(da Movimento ISKCON di Luglio-Agosto 2005)


FONTE: https://sites.google.com/site/isvaraacademy/notizie/chieunverodevoto

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IL MOVIMENTO HARE-KRISHNA



Il Movimento per la Coscienza di Krishna nasce in India tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo d.C.. Il suo fondatore, Sri Caitanya Mahaprabhu, è una manifestazione di Dio, la Persona Suprema, disceso per diffondere il canto del nome del Signore in ogni città e in ogni villaggio della Terra.












La Sua apparizione è menzionata negli Scritti vedici:


''Nell'era di Kali (Kali significa discordia e ipocrisia e Kali-yuga è l'era in cui attualmente ci troviamo) le persone intelligenti si impegnano nel canto congregazionale al fine di adorare l'incarnazione di Dio che canta costantemente i nomi di Krishna.

Sebbene il colore della Sua carnagione non sia scuro, Egli è Krishna stesso. E' accompagnato dai Suoi associati, dai Suoi servitori, dalle Sue armi spirituali e dai Suoi compagni più intimi.
(Srimad Bhagavatam 11.5.32 - Sri Karabhajana al re Nimi)











Nato nel distretto di Nadia, nel Bengala occidentale, il Movimento per la Coscienza di Krishna, anche noto come Movimento del Sankirtan, viene diffuso in tutta l'India da Sri Caitanya in persona e dai Suoi discepoli.

In seguito è portato avanti dagli acarya della Gaudiya Vaisnava Sampradaya, la catena di maestri spirituali grazie alla quale esso è potuto arrivare intatto fino a noi.












L'ultimo anello di questa catena di maestri è Sua Divina Grazia Abhay Charan Bhaktivedanta Swami Prabhupada, fondatore-acarya dell'I.S.K.Con., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.




Srila Saccidananda Bhaktivinoda Thakura, padre di Bhaktisiddhanta Sarasvati, che fu maestro spirituale di Bhaktivedanta Swami, più di un secolo fa profetizzò 1a venuta di una personalità di grande rilievo spirituale che avrebbe portato il Movimento del Sankirtan di Sri Caitanya Mahaprabhu al di là dei confini dell'India.











La sua profezia fu confermata dagli astrologi, che alla nascita di Abhay Charan lessero nella sua carta astrale quello che si sarebbe in seguito verificato, ossia la diffusione a livello mondiale del Movimento per la Coscienza di Krishna.















In realtà il Movimento del Sankirtan è eterno, e tuttavia, come il sole illumina prima un emisfero e poi 1'altro del nostro pianeta, così esso appare e scompare, spostandosi ovunque, per dare a tutti la possibilità di ristabilire la perduta relazione con Dio.


Portatore delle verità conclusive di tutte le Scritture vediche, il Movimento per la Coscienza di Krishna si espande in Occidente a partire da1 1965, anno in cui Sua Divina Grazia Bhaktivedanta Swami Prabhupada, all'età di 69 anni, lascia l'India e s'imbarca sulla nave Jaladuta con destinazione Yew York.



Anziano, solo, con quaranta rupie in tasca (l'equivalente di un Euro), e dopo aver subito due severi attacchi di cuore nel Mare Arabico a causa del maltempo, Bhaktivedanta Swami, fedele all'istruzione del suo maestro spirituale, che nel 1922 gli aveva affidato la missione di predica al mondo Occidentale, sbarca negli Stati Uniti d'America.


Gli anni tra il 1922 e il 1965 erano trascorsi nella preparazione di questo progetto. Durante quegli anni Bhaktivedanta Swami tradusse e commentò la Bhagavad-gita e i primi volumi dello Srimad-Bhagavatam.













In seguito, con la collaborazione dei suoi discepoli occidentali completò quasi del tutto la traduzione e il commento dello Srimad-Bhagavatam e donò al mondo tesori quali le opere devozionali di Srila Rupa Gosvami, di Bhaktivinoda Thakura, di Krishnadasa Kaviraja Gosvami e di altri grandi acarya vaisnava.


La scomparsa fisica di Abhay Charan Bhaktivedanta Swami da questo mondo nulla toglie alla relazione di servizio che i suoi seguaci diretti e indiretti hanno instaurato con lui, sia nella forma di diksa, l' iniziazione spirituale, sia nella forma di siksa, le istruzioni contenute nei suoi libri, nelle sue conversazioni, nelle lettere e nelle centinaia di conferenze che egli ha generosamente elargito a profusione, nonostante l'età e il precario stato di salute.


Questi documenti spirituali costituiscono il punto di riferimento per chiunque desideri coltivare la pratica del trascendentalismo in modo serio, e soprattutto autorevole.

Dal 1965 ad oggi sono stati distribuiti svariati milioni di libri di Sua Divina Grazia e alcuni dei suoi discepoli diretti hanno completato i lavori di traduzione e di spiegazione che egli aveva lasciato incompiuti.

Inoltre, molta altra letteratura vaisnava è stata ed è diffusa da chiunque tra i suoi seguaci abbia la vocazione di elaborare su uno qualsiasi degli innumerevoli argomenti presentati nelle Scritture vediche.


I contenuti specifici del messaggio di cui il Movimento del Sankirtan è portatore possono essere sintetizzati in due parole:

sanatana-dharma.











Il sanatana-dharma include due aspetti fondamentali: la conoscenza della realtà e la scienza dell'anima.

Sanatana-dharma significa letteralmente natura intrinseca o posizione costituzionale eterna dell'essere vivente, e non ha nulla a che fare con il dogmatismo di una fede settaria né con il sentimentalismo di una fede cieca.


Il termine dharma indica la funzione naturale ed eterna di qualcuno o di qualcosa. L'acqua, per esempio, ha la funzione di bagnare, il fuoco quella di riscaldare, ecc. Similmente, l'essere individuale ha la funzione di servire.










Sia che serviamo la famiglia o le nostre ambizioni lavorative, una causa o degli ideali umanitari, il corpo e i sensi, il nostro egoismo, la nazione, il fanatismo, il progresso scientifico o un animale domestico, tutti siamo, in un modo o nell'altro, assorti nel dharma del servire.

In ogni tipo di attività possiamo dunque riscontrare quest'attitudine di servizio, che non è scindibile da un'attrazione più o meno intensa per l'oggetto che serviamo e con il quale sperimentiamo una certa affinità.


L' assorbimento nel servizio agli oggetti effimeri di questo mondo, siano essi grossolani (la casa, la famiglia, il denaro, ecc.) o sottili (la fama, l'amore, il successo, ecc.) pone l'individuo in una situazione di estrema precarietà.

Infatti, a prescindere dalla razza, dal colore della pelle, dalla nazionalità e dalla fede religiosa, tutti siamo soggetti a sette problemi specifici: la nascita in un corpo materiale, la malattia, la vecchiaia, la morte, la sofferenza causata dal corpo e dalla mente, la sofferenza causata dagli altri esseri viventi e quella provocata dalle calamità naturali.


Questi sette problemi, che con tanto dispendio di tempo e di mezzi scienziati e tecnici si sforzano di debellare, in realtà non sono risolvibili in alcun modo.












Solo elevando la coscienza individuale al piano della realizzazione spirituale, piano sul quale si comprende pienamente la propria eterna identità di servitore di Dio, è possibile venirne fuori e perciò liberarsi dai legami della materia, legami che costringono l'essere vivente a prendere un corpo dopo l'altro in un ciclo perpetuo di morti e rinascite.


Una simile realizzazione presuppone l'accettazione del fatto che oltre ai fenomeni grossolani della natura, esistono i fenomeni sottili (telepatia telecinesi, ecc.) e quelli spirituali.


Con i sensi grossolani possiamo percepire la materia grossolana, con i sensi sottili possiamo percepire la materia sottile e con i sensi spirituali arriviamo a realizzare brahma-vastu, la sostanza spirituale.

Tuttavia, al contrario del corpo grossolano e di quello sottile, il corpo spirituale non impone all'essere individuale i limiti e le sofferenze a cui le coperture materiali lo costringono.


E' dal corpo spirituale che scaturiscono i desideri di permanenza, di conoscenza e di fe1icità, ma questi desideri sono costantemente frustrati dalla natura sostanzialmente mutevole e precaria della materia, attraverso la quale riteniamo di poterli soddisfare e che puntualmente ci sconfigge con le sue rigide leggi.


Perciò, se desidera soddisfare la sua sete di felicità, di eternità e di conoscenza, l' essere vivente deve situarsi nuovamente nella sua posizione originale di eterno servitore di Dio e deve altre sì imparare a utilizzare al suo servizio ogni forma di energia, inclusa l'energia materiale.












Questo è il sanatana-dharma, ossia la funzione eterna dell'essere spirituale, come ci spiega lo Srimad-Bhagavatam:


''Il dharma supremo per tutta l'umanità è quello grazie a cui gli uomini possono ottenere il servizio devozionale al Signore trascendentale. Tale servizio devozionale dev'essere incondizionato e ininterrotto per soddisfare completamente l'anima.''
(Srimad-Bhagavatam 1 .2 .6)

Usare la materia per la gioia del Signore è un' arte da apprendere sotto la guida di un maestro spirituale, il cui esempio è conforme ai principi enunciati nelle Scritture e tramandati dalla catena di maestri.


Questo è, in sintesi, il contenuto specifico del messaggio diffuso dal Movimento per la Coscienza di Krishna, Movimento che ha come prospettiva il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di persone nell'osservanza dei principi della religione sulla base dell'acquisizione di conoscenza spirituale e di una progressiva devozione a Dio.


A questo fine la I.S.K.Con. si muove su più fronti.

Se da una parte procede la distribuzione capillare di libri e riviste di cultura spirituale, da un'altra i devoti sono impegnati nella diffusione del maha-mantra Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare attraverso il metodo dell'harinama sankirtana, ossia il canto pubblico del nome del Signore, accompagnato da strumenti e danze.


Non c'è stile musicale, antico o moderno, che i devoti del Movimento non utilizzino per aiutare le persone di ogni città e Paese a familiarizzare con questo mantra, che nell'era attuale è la sintesi di ogni preghiera e che nella sua estrema semplicità possiede la capacità di purificare il cuore.


Inoltre, la I.S .K.Con. si avvale del programma ''Food for life'', che va avanti in circa sessanta paesi del mondo e che consiste nella distribuzione sponsorizzata di prasadam, cibo consacrato e rigorosamente lacto-vegetariano.


Il prasadam, oltre a riempire lo stomaco e a mantenere il corpo libero dagli effetti inquinanti di un' alimentazione sbagliata, ha la funzione specifica di avvicinare a Dio chiunque lo assaggi consapevolmente o inconsapevolmente.











In quanto Movimento di predica, la I.S.K.Con. non è interessata a collezionare adepti, e tuttavia chiunque desideri partecipare direttamente alla missione di Sri Caitanya Mahaprabhu può farlo.

Naturalmente esistono delle regole precise di adesione, almeno per coloro che vogliono conseguire l'iniziazione spirituale e/o vivere nelle Comunità della I.S.K.Con.:

consumare solo prasadam, non assumere alcun tipo di intossicante, inclusi tè e caffè, svolgere attività sessuali solo nell'ambito del matrimonio e ai fini della procreazione, evitare il gioco d'azzardo e recitare un numero prescritto di mantra ogni giorno sono i principi di base a cui gli aderenti devono conformarsi.


La salvaguardia della purezza del Movimento è affidata al Corpo dei G.B.C. (Governing Body Commission), una Commissione fatta da circa quaranta discepoli diretti di Sua Divina Grazia Abhay Charan Bhaktivedanta Swami, che con grande zelo e fedeltà al loro maestro spirituale si preoccupano che le sue istruzioni vengano eseguite e tramandate così come sono alle generazioni future.


Qualsiasi deviazione, seppur minima, dal cammino tracciato da Bhaktivedanta Swami Prabhupada verrà senza dubbio individuata e rettificata dal Corpo dei G.B.C., che perciò costituisce la garanzia per la continuazione della sua opera di predica al mondo occidentale.


La gestione dei vari dipartimenti della I.S.K.Con., come la diffusione di libri e riviste, la manutenzione dei Templi, l'adorazione delle Divinità, la conduzione di comunità agricole autosufficienti, ecc., è affidata a membri qualificati dell'Associazione, che fanno capo al Corpo dei G.B.C. e il cui potere decisionale è quindi subordinato alle deliberazioni di quest'ultimo.












Il Movimento per la Coscienza di Krishna non è un'istituzione statica, bensì fortemente dinamica.

Esso non dipende dal numero dei suoi membri né dalle loro qualifiche; ciò significa che non esiste condizione materiale che possa determinarne il successo o il fallimento.


In quanto portatore della bhakti, la devozione a Dio come scopo della vita umana, questo Movimento dipende da Dio stesso e i suoi membri ne sono i servitori.




La gerarchia all'interno del Movimento è concepita sulla base di questo principio, perciò i membri del Corpo dei G.B.C., i maestri spirituali, gli amministratori, i predicatori, i pujari (sacerdoti impegnati nell'adorazione delle Divinità), i contadini e tutti coloro che in qualche modo partecipano alla missione di Sri Caitanya Mahaprabhu, relazionano gli uni con gli altri in un'attitudine di servizio reciproco, ben consapevoli della presenza di Krishna nel cuore di ogni essere vivente.


Il genere di servizio varia secondo i ruoli, ma tutti i membri devono sempre essere consapevoli della loro eterna posizione di servitori e non devono quindi mai cadere vittime dell'orgoglio e dell'invidia, fattori questi che costituiscono la fonte dello sfruttamento e degli abusi di potere.


Se una simile eventualità dovesse verificarsi Krishna sarebbe costretto ad adottare le misure del caso per riportare la situazione al suo stato di purezza originale.












Perciò il Movimento del Sankirtan di Sri Caitanya Mahaprabhu non è né un'istituzione stereotipata né è categorizzabile come invenzione o come proprietà degli uomini; al contrario, è l'umanità che dovrebbe avvantaggiarsene.


All'inizio è una questione di fede (sraddha); poi la fede cresce e dà i suoi primi frutti nella forma di desiderio di vivere in compagnia dei devoti del Signore, con i quali si avverte una certa affinità (sadhu-sanga).


Quindi se sraddha, la fede, non si ferma a causa di debolezze sensuali e mentali o di eventuali atteggiamenti offensivi (che distruggerebbero il tenero germoglio della devozione) e continua invece il suo percorso di crescita, dà nascita a bhajana kriya, il desiderio di sancire la relazione col proprio maestro spirituale attraverso l'iniziazione.



Il maestro spirituale viene scelto sulla base della sua fedeltà alle istruzioni delle Scritture e delle affinità elettive, che renderanno il rapporto maestro-discepolo semplice e naturale.

Imparando a eseguire le istruzioni del proprio guru si entra gradualmente nella fase di anartha-nivritti, in cui ha luogo la progressiva purificazione dagli attaccamenti egoistici.


Questo stadio precede nistha, la ferma determinazione nel servizio devozionale caratterizzata da una forte realizzazione della bellezza e della superiorità della bhakti. Tale realizzazione produce ruci, il gusto spirituale da cui scaturisce asaktih, un profondo attaccamento alla Coscienza di Krishna.

Il devoto giunto allo stadio di asaktih si trova nell'anticamera dell' amore per Krishna, amore che si manifesta in due fasi: bhava e prema.



Perciò è detto che il regalo del Movimento di Sri Caitanya Mahaprbhu al mondo è prema-pumartho-mahan, l'amore per Dio. Per ottenere questo fine sublime, il devoto neofita si avvale di nove metodi di servizio devozionale.


Sravanam e kirtanam, l'ascolto e il canto del nome del Signore e delle Sue glorie, sono l'acqua che innaffia il tenero germoglio della devozione.

Inoltre, in ogni sua attività il devoto coltiva smaranam, il ricordo costante di Krishna.

Pada-sevanam, il servizio pratico, aiuta il devoto neofita a stabilire una relazione operativa col Signore, in quanto egli apprende sia che l' energia materiale può essere utilizzata in servizio devozionale e assumere così una connotazione del tutto spirituale, sia che l' amore senza servizio pratico è soltanto una speculazione mentale.



Segue arcanam, l'adorazione della forma saguna del Signore.


In questa forma Krishna, che è nirguna, ossia privo di attributi materiali, si manifesta con l'aiuto di elementi materiali.

Tuttavia la forma del Signore non è materiale, anche se rappresentata nel legno, nella pietra, nel metallo o in qualsiasi altro elemento riconosciuto dalle Scritture.


Dal momento che Egli è assoluto, ha la facoltà di manifestarsi nel modo che più gli aggrada, e lo fa nella Sua forma saguna per aiutare il devoto neofita a sviluppare una concezione personale della Verità Assoluta.

Il devoto impegnato in arcanam può infatti servire il Signore esattamente come farebbe con una qualsiasi altra persona; inoltre egli, seguendo le regole di adorazione del Pancaratrika-vidhi, impara l'arte della pulizia e della concentrazione della mente.


Vandanam, l'offerta di preghiere, costituisce una vera e propria panacea per il devoto, che prendendo rifugio nel Signore trova sollievo alle sue ansie e alle sue incertezze.











Infine ci sono dasyam, sakhyam e atma-nivedanam, che corrispondono rispettivamente al soddisfare i desideri di Dio, al legarsi a Lui in un sentimento di amicizia e all'abbandonare a Lui il proprio destino.


Queste ultime tre forme di bhakti sono molto elevate, ma coltivando in modo appropriato le prime sei è possibile realizzarle pienamente nella propria vita.

In conclusione possiamo dire che il Movimento del Sankirtan di Sri Caitanya Mahaprabhu è altamente benefico per tutti, perché non si limita a dare un aiuto temporaneo, né la mera liberazione dal ciclo di nascite e morti ripetute.


Esso situa l'essere vivente nella sua posizione eterna di intimo associato del Signore Supremo e gli permette in tal modo di esprimere, senza pericolo di minacce o barriere, la sua natura originale piena di conoscenza e felicità.


FONTE: http://www.harekrsna.it/index.php?option=com_content&view=article&id=754&Itemid=245

















" IL SIGNORE SUPREMO (Krishna), DISSE: HO INSEGNATO QUESTA SCIENZA IMMORTALE DELLO YOGA A VIVASVAN, IL DIO DEL SOLE, E VIVASVAN L’HA INSEGNATA A MANU, IL PADRE DEL GENERE UMANO; MANU A SUA VOLTA, L’HA INSEGNATA A IKSVAKU. QUESTA SCIENZA SUPREMA FU COSI' TRASMESSA IN SUCCESSIONE DA MAESTRO A DISCEPOLO, E I RE SANTI RICEVETTERO IN QUESTO MODO; NEL CORSO DEL TEMPO; TUTTAVIA, LA CATENA DEI MAESTRI SI E' INTERROTTA E QUESTA SCIENZA COSI' COM'E' SEMBRA ORA PERDUTA.

OGGI, QUESTA ANTICHISSIMA SCIENZA DELLA RELAZIONE COL SUPREMO LA ESPONGO A TE (Arjuna), PERCHE TU SEI MIO DEVOTO E MIO AMICO E PUOI QUINDI CAPIRNE IL MISTERO TRASCENDENTALE.

ARJUNA DISSE: VIVASVAN, IL DIO SEL SOLE, E' NATO MOLTO PRIMA DI TE. COME CONCEPIRE DUNQUE CHE SIA STATO TU ALL'INIZIO A IMPARTIGLI QUESTA SCIENZA?

IL SIGNORE SUPREMO (Krishna) DISSE: ENTRAMBI, TU ED IO, ABBIAMO ATTRAVERSATO INNUMEREVOLI NASCITE. IO POSSO RICORDARLE TUTTE, MA TU NON PUOI, O VINCITORE DEL NEMICO. ANCHE SE IO SONO IL NON NATO E IL MIO CORPO TRASCENDENTALE NON SI DETERIORA MAI, ANCHE SE SONO IL SIGNORE DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI, DISCENDO IN OGNI ERA NELLA MIA FORMA ORIGINALE TRASCENDENTALE.


OGNI VOLTA CHE IN UN LUOGO DELL'UNIVERSO LA RELIGIONE DECLINA E L'IRRELIGIONE AVANZA, O DISCENDENTE DI BHARATA, IO VENGO IN PERSONA. DISCENDO DI ERA IN ERA PER LIBERARE LE PERSONE PIE, PER ANNIENTARE I MISCREDENTI E RISTABILIRE I PRINCIPI DELLA RELIGIONE.

COLUI CHE CONOSCE LA NATURA TRASCENDENTALE DELLA MIA APPARIZIONE E DELLE MIE ATTIVITA', NON DOVRA' PIU' NASCERE IN QUESTO MONDO MATERIALE QUANDO AVRA' LASCIATO IL CORPO, MA RAGGIUNGERA' LA MIA ETERNA DIMORA. "
(Bhagavad Gita - Cap.4 verso 1-9)


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IL VAISHNAVISMO

Gli studiosi di religione hanno definito in modo approssimativo i Vaishnava come coloro che adorano il Signore Vishnu o le Sue manifestazioni.








Mentre questa definizione può essere considerata corretta da una prospettiva accademica, non riesce però ad abbracciare la bellezza e la profondità della filosofia Vaishnava e tende invece a promuovere una limitata e forse, settaria concezione.

Il grande studioso e santo Srila Bhaktivinoda Thakur, che apparve nel XIX secolo, descrisse il Vaishnavismo come atma dharma, o la religione dell’anima.

Egli disse che se la copertura grossolana e sottile della pura anima spirituale fossero state rimosse completamente, allora, in quel suo stato autentico e incontaminato, i naturali impulsi e le attività dell’anima avrebbero costituito il puro Vaishnavismo.









Queste attività sono l’eterna ed ininterrotta funzione di servizio in un sentimento di profondo amore e di reciproci scambi d’amore con la Suprema Personalità di Dio.











Da questa definizione tutti gli esseri viventi sono considerati Vaishnava, il che fa del Vaishnavismo una filosofia che abbraccia veramente tutto.



FONTE TRAFILETTO:
http://wva-vvrs-italia.blogspot.com/p/introduzione.html

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MARCO FERRINI SULLA BHAGAVAD GITA





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GOVINDA E BHAJAHU RE MANA



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Altre fonti:

LA CONOSCENZA TRASCENDENTALE:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/la-conoscenza-trascendentale-quarto.html

KUNTI DEVI GLI INSEGNAMENTI DELLA REGINA KUNTI:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/kunti-devi-gli-insegnamenti-della.html

SRIMAD BHAGAVATAM - PRIMO CANTO: KRISHNA E' LA FONTE DI TUTTI GLI AVATARA:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/srimad-bhagavatam-primo-canto-krishna-e.html

LA COSMOGONIA VEDICA NELLO SRIMAD BHAGAVATAM:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/la-cosmogonia-vedica-nello-srimad.html

IL RAMAYANA:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/il-ramayana.html

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OMAGGIO A SRI KRISHNA


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"Tra migliaia di uomini forse uno cercherà la perfezione, e tra coloro che la raggiungono, raro è colui che Mi conosce veramente".
(Bhagavad Gita - Cap. 7 verso 3)



‎"Io (Krishna, La Persona Suprema) non mi rivelo mai agli sciocchi e agli ignoranti.
Per loro rimango nascosto dalla Mia potenza interna, perciò essi non sanno che Io sono non nato e infallibile".
(Bhagavad Gita - Cap. 7 verso 25)

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MICHELE P.