giovedì 23 gennaio 2014

IL TASAWWUF (SUFISMO) E GABRIELE MANDEL



















IL TASAWWUF
di Shaykh Hisham Kabbani

"AL TEMPO DEL PROFETA, IL TASAWWUF (sufismo) ERA UNA REALTÀ SENZA NOME.
OGGI IL TASAWWUF È UN NOME, MA POCHI SONO A CONOSCENZA DELLA SUA REALTÀ".



Oggi la Nazione Islamica ha bisogno di valenti studenti che osservino i corretti insegnamenti dell’Islam ('alimun 'aamil), che provino a fare del loro meglio per fare rivivere ciò che della religione islamica è stato distrutto nel corso degli anni, che siano in grado di discernere il giusto dal sbagliato, halal da haram, e che credano in Haqq e nel suo opposto Batil, senza avere paura di nessuno sulla via che conduce ad Allah.



Oggi i musulmani non hanno nessuno che li consigli o li guidi nell’insegnamento della loro religione e dei buoni comportamenti richiesti dall’Islam.

Al contrario, vediamo solo studenti che pretendono di sapere qualcosa, che impongono su chiunque le loro idee e credenze corrotte riguardo l’Islam.

Partecipano a qualsiasi incontro, discutendo e offrendo letture sull’Islam da una prospettiva ristretta e limitata, non secondo la guida dei Sahaba del Profeta o dei grandi Imam dell’Islam, né con il consenso della maggioranza dei musulmani.

Se gli studiosi volessero prestare ascolto alle loro coscienze e ritornare con fedeltà e sincerità all’Islam, senza subire gli influssi dei governi o di altri poteri che controllano i paesi musulmani con il loro denaro, dedicando se stessi unicamente alla da'wa, alla irshad e al ricordo di Allah e del suo Profeta (s), allora la situazione nel mondo islamico potrebbe veramente cambiare, e la vita dei musulmani ne trarrebbe enorme vantaggio.

La nostra speranza è che in questo nuovo anno islamico, il 1416, i musulmani di America e di tutto il mondo ritornino ad essere una sola cosa, tutti uniti da un’unica corda, la Corda di Allah, per mettere in pratica la Sunnah e la Shari'ah del Profeta Muhammad (s).

Se le persone provassero a voltarsi e a guardare con attenzione alla storia, scoprirebbero che dopo la preziosa opera dei Sahaba, (i Compagni del Profeta (s)), l’Islam si diffuse a occidente e oriente e fino all’oriente estremo attraverso la dawa' e la irshad degli studenti e dei seguaci del Tasawwuf (Sufismo), i quali seguirono la Vera Via dei Califfi del Profeta (s), radi-Allahu 'anhum. Essi furono gli studenti del vero Sufismo, che conserva gli insegnamenti del Qur'an e della Sunnah, e che mai si è allontanato da essi.

Il zuhd (ascetismo) islamico fiorì nel corso del primo secolo Hijri e si sviluppò nelle scuole che si basavano sui loro insegnamenti della Sunnah e della Shari'ah, diffusi dagli studenti zahid che divennero noti come Sufi.

Tra loro erano presenti i primi quattro Imam, l’Imam Malik, l’Imam Abu Hanifa, l’Imam Shafi'i e l’Imam Ahmad Ibn Hanbal, insieme all’Imam Abi 'Abdallah Muhammad AL-BUKHARI, Abul Husain MUSLIM bin al-Hajjaj, Abu 'Isa TIRMIDHI.

Tra gli altri erano presenti Hasan al-Basri, al-Junaid, l’Imam Awzai' e, in seguito, at-Tabarani, l’Imam Jalaluddin as-Suyuti, ibn Hajar al-Haythami, al-Jardani, ibn Qayyim al-Jawzi, l’Imam Muhyiddin bin Sharaf bin Mari bin Hassan bin Husain bin Hazam bin NAWAWI, l’Imam Abu Hamid GHAZALI, Sayyid Ahmad al-Farouqi Sirhindi, solo per nominarne alcuni.

Il mondo musulmano ha cominciato a conoscere l’Islam attraverso gli sforzi di questi studenti zahid, che erano noti come Sufi per la loro lealtà, sincerità e purezza di cuore.







Non vogliamo nascondere il fatto che, a quel tempo, alcuni nemici dell’Islam arrivarono ad adottare un approccio estremo, nascondendosi dietro il nome di Sufismo, pretendendo di essere Sufi e diffondendo allo stesso tempo strane idee con lo scopo di demolire i veri insegnamenti Sufi e di avvelenare le idee che la maggioranza dei musulmani avevano adottato a riguardo del Tasawwuf. Il vero Tasawwuf è basato sul zuhd e sulla Ihsan (purezza di cuore).

È noto che i grandi Imam del mondo musulmano, i cui insegnamenti vennero seguiti da tutti i paesi musulmani, avevano dei maestri Sufi.

L’Imam Malik, l’Imam Abu Hanifa, (il cui maestro fu Ja'far as-Sadiq), l’Imam Shafi' (che seguì Shayban ar-Rai') e l’Imam ibn Hanbal (il cui maestro fu Bishr al-Hafi), tutti costoro abbracciarono il Tasawwuf.  Tutti i tribunali e le università dei paesi musulmani traggono i loro insegnamenti dalle scuole di questi quattro Imam, fino ai nostri giorni.

Ad esempio, Egitto, Libano, Giordania, Yemen, Djibouti e alcuni altri paesi seguono il madhhab di Shafi'i.

Sudan, Marocco, Tunisia, Algeria, Mauritania, Libia e Somalia seguono la scuola di Maliki. Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Oman e alcuni altri paesi seguono la scuola di Hanbali.

Turchia, Pakistan, India, Ceylon e alcune delle repubbliche russe seguono la scuola di Hanafi.

I paesi musulmani che si trovano in Estremo Oriente seguono la scuola di Shafi.

La maggior parte dei tribunali dei paesi musulmani basano le loro fatwa sui dettami di queste quattro scuole, e tutte queste quattro scuole hanno accettato il Tasawwuf.

L’Imam Malik, nel suo famoso discorso, disse, "man tasawaffa wa lam yatafaqa faqad tazandaqa, wa man tafaqaha wa lam yatasawaf faqad tafasaq, wa man tasawaffa wa tafaqaha faqad tahaqaq."  Che significa: " Chiunque ha studiato il Tasawwuf senza il Fiqh è un eretico, e chiunque ha studiato il Fiqh senza il Tasawwuf è corrotto, mentre chiunque ha studiato sia il Tasawwuf che il Fiqh troverà la Verità e la Realtà dell’Islam."

Al tempo in cui viaggiare era estremamente difficile,  l’Islam si diffuse con sorprendente velocità grazie all’impegno disinteressato dei viaggiatori Sufi, ben istruiti nella disciplina ascetica (zuhd ad-dunya), che era richiesta a coloro i quali Allah aveva prescelto per un compito così nobile. La loro vita era dawa', e il loro sostentamento si basava su pane e acqua.

Attraverso una tale astinenza, essi furono in grado di raggiungere l’occidente e l’oriente estremo con la benedizione dell’Islam.

Durante il sesto e il settimo secolo Hijri, il Tasawwuf si diffuse in modo esponenziale grazie al progresso e agli sforzi dei maestri Sufi.

Ogni gruppo prendeva il nome dal proprio maestro Sufi, così da differenziarsi dagli altri gruppi.

Oggi, in modo analogo, ciascuna persona conserva il titolo che le viene conferito dalla università presso la quale si laurea.

Non è ovviamente necessario aggiungere che l’Islam rimane sempre lo stesso e che non varia di maestro in maestro, esattamente come non varia di università in università.

Comunque sia, nel passato gli studenti venivano influenzati dai buoni comportamenti e dalla ottima moralità dei loro maestri.

Per questo i musulmani erano sinceri e fedeli. Ma oggi i nostri studenti sono aridi, e l’Islam viene loro insegnato in università non musulmane da professori non musulmani (chi sa è in grado di intendere).







I maestri Sufi chiedevano ai loro studenti di accettare Allah come il loro Creatore, e il Profeta come il Suo Schiavo e Messaggero (s), di adorare il solo Allah e di abbandonare l’adorazione degli idoli, di pentirsi di fronte a Dio, di seguire la Sunnah del Profeta, di purificare i loro cuori, di liberarsi dagli errori e di correggere le loro credenze nella Unicità di Dio.

Venne loro insegnato di essere onesti e sinceri in tutte le loro azioni, di essere pazienti e timorati di Dio, di amare il prossimo, di dipendere da Dio, e di osservare tutti gli altri eccellenti comportamenti richiesti dall’Islam.  Affinché potessero raggiungere tutte queste stazioni di sincerità e purezza, essi affidarono ai loro studenti diverse preghiere  (du`a) che il Profeta (s), i suoi Sahaba e i Tabi'een avevano la consuetudine di recitare.

Venne loro insegnato il Dhikr-Allah, il ricordo di Allah, attraverso la lettura del Qur'an e dei dua' e tasbeeh degli Hadith, e attraverso la recitazione dei Nomi e degli Attributi di Allah in tahleel, tahmeed, takbeer, tamjeed e tasbeeh, secondo i molti ayat e hadith del Profeta sul Dhikr (che possono essere trovati in tutti i libri di Hadith, compresi Bukhari, Muslim, Tabarani, Ibn Majah, Abu Dawud, ecc., sotto il titolo Dhikr nell’Islam, a cui chiunque può fare riferimento).

Questi maestri Sufi (veri studenti) rinunciarono a posizioni di prestigio e fama, insieme al denaro e ad una vita materialistica, a differenza degli studenti dei nostri giorni, che rincorrono gloria e denaro.

Furono invece zahid e dipendenti da Allah, seguendo le sue parole: "ma khalaqtul Jinni wal Insi illa li-ya'budoon", che significa: "Non creammo i Jinn e l’Umanità se non per adorarMi."

Attraverso la loro modestia e zuhd, essi furono in grado di convincere le persone di buona volontà ad erigere moschee e dormitori (khaniqah) in località sparse per tutta la Ummah dell’Islam, offrendo gratuitamente cibo e ospitalità. Fu così che l’Islam si diffuse rapidamente di paese in paese, grazie ai khaniqah e alle moschee.

Questi luoghi, in cui i poveri potevano mangiare e dormire e i senza tetto potevano trovare un riparo, furono una cura per i cuori dei poveri e fecero da collegamento tra ricchi e poveri, tra neri, gialli, rossi e bianchi, tra arabi e non arabi.  Il Profeta (s) disse nell’hadith, "Non vi è differenza tra arabi e non arabi, se non attraverso la rettitudine."

Questi luoghi fecero in modo che persone di tutte le razze e nazioni si ritrovassero insieme.

I Sufi si impegnarono a conservare la Sunnah e la Shari'ah.

La loro storia è piena di coraggio e privazioni sulla via di Allah,  jihad fi sabeell-illah. Essi lasciarono i loro paesi e si dedicarono alla continua ricerca dei cuori delle persone, per convertire più gente possibile attraverso un solo metodo, che è l’amore.

Che è amare tutti senza distinzione di razza, età e sesso.

Essi vedevano in chiunque incontravano una persona meritevole di rispetto, e in particolare le donne, gli oppressi e i poveri. I Sufi erano come stelle luminose, risplendenti per tutto il mondo, sempre intenti a incoraggiare chiunque a 'jihad fi sabeel-illah', a lottare sulla via che porta ad Allah, a diffondere l’Islam, ad aiutare i poveri, i senza tetto e tutti gli indigenti, vicini e lontani.

Raggiunsero con il loro Iman il centro Asia fino a paesi come India, Pakistan, Tashkent, Bukhara, Daghistan, e altre regioni quali Cina, Malaysia, Indonesia, ecc.

I veri Sufi non si allontanarono mai dalla Shari'ah e dalla Sunnah del Profeta come pure dal Qur'an, a discapito della esuberanza delle parole estatiche di alcuni Sufi e di alcune spiegazioni che rivelarono la Grandezza di Dio e la misericordia e la purezza del Suo Amato Messaggero, l’Amato Muhammad (s).

Le due principali guide del Tasawwuf furono il Santo Qur'an e la Sunnah del Profeta (s), ed esso venne trasmesso attraverso l’idea di Islam di Sayiddina Abu Bakr (radi-Allahu 'anhu) e di Sayiddina Ali (karam-Allahu wajhah), che sono considerati  i due maestri guida delle scuole di Sufismo. Sayiddina Abu Bakr (r) rappresentava una corrente del Tasawwuf.

Il Profeta ha detto a suo riguardo, "qualsiasi cosa Dio abbia riversato nel mio cuore, io la ho riversata nel cuore di Abu Bakr" "ma sab-Allahu fee sadree shayan illa wa sababtuhu fee sadree Abi Bakrin." (Hadiqa Nadiah, pubblicato nel Cairo, 1313 H. p. 9).

Allah disse nel Santo Qur'an:  '...ebbene già lo ha assistito Iddio quando gli infedeli lo scacciarono, lui con un solo compagno, quando essi si trovavano nella caverna.' (9, 40).

E il Profeta disse in un altro hadith "il sole non è mai sorto meglio che su Abu Bakr, eccetto per i profeti." (fare riferimento a Suyuti, Storia dei Califfi, Cairo, 1952, p. 46).  Esistono molti altri hadith che illustrano il percorso spirituale di Abu Bakr as-Siddiq.


L’altra corrente del Tasawwuf derivava da Sayiddina Ali (r), a riguardo del quale esiste un numero estremamente elevato di hadith che, a spiegarli, occuperebbero molte pagine. Infine, la Sunnah del Profeta e la Shari'ah, che rappresentano i doveri, e l’Ihsan, che rappresenta i buoni comportamenti, furono tutti incarnati nella figura degli studenti Sufi, ad iniziare da Sayiddina Abu Bakr (r), il primo califfo del Profeta (s) fino ad oggi.

Nel tredicesimo secolo Hijri (XIX A.C.) apparve una nuova scuola, influenzata dagli insegnamenti di due studenti dell’Islam del settimo secolo Hijri, (XIV A.C.).

Questa scuola rappresentava una nuova corrente di pensiero nell’Islam dal momento che, sebbene si basasse sulla scuola di Hanbali, si differenziava da essa sulla 'aqida (dottrina).

Benché anche questa scuola accettasse il Tasawwuf, essa mantenne una interpretazione notevolmente più ristretta e limitata rispetto alle prime Quattro Scuole in relazione a ciò che è permesso nell’Islam.

In seguito, i seguaci di questa scuola si allontanarono dagli insegnamenti originali dei fondatori, prodigandosi fino a livelli estremi nel muovere accuse contro i musulmani basandosi sulle fatwa degli studiosi moderni, i quali hanno adottato una interpretazione dell’Islam molto restrittiva e letterale, e sono andati contro il modo di pensare più seguito dai musulmani.

Queste nuove credenze si sono poi diffuse con grande rapidità nel corso di questo secolo con il supporto di una minoranza di musulmani, che seguono le loro personali idee e danno la loro personale interpretazione del Qur'an e della Sunnah.

Queste persone stanno adesso combattendo contro il Sufismo, provando a sminuire il coraggio e le privazioni dei Sufi che diffusero l’Islam in tutto il mondo durante i precedenti 1300 anni.

Come nazione musulmana, noi rispettiamo tutte le scuole presenti nell’Islam, senza discriminazioni. Detto questo, noi non accettiamo che qualcuno ci imponga le sue idee, dal momenti che stiamo seguendo gli insegnamenti accettati dalla maggioranza dei musulmani, i quali a loro volta accettano il Tasawwuf.

In America, siamo sorpresi di vedere negati e rigettati 1400 anni di storia e cultura islamica da una minoranza di studiosi e dalle loro personali interpretazioni, come se gli studiosi che durante questi 1400 anni seguirono le scuole Sufi e i quattro madhahib non esistano e non siano mai esistiti.











Per i nostri fratelli e sorelle, le informazioni qui presentate si riferiscono ai nomi di alcuni degli infiniti studiosi dei nostri giorni che seguono le scuole Sufi e i quattro madhahib (scuole giuridiche, plurale di madhab), che rappresentano la maggioranza dei musulmani di tutto il mondo islamico: Mufti d’Egitto, Hassanain Muhammad al-Mukhloof, membro della Lega Mondiale Musulmana, Muhammad at-Tayib an-Najjar, presidente della Sunnah and Shariah Intl. e presidente della Università di Azhar, Shaikh 'Abdallah Qanun al-Hassani, presidente degli Studenti del Marocco e deputato della Lega Islamica Mondiale, Dr. Hussaini Hashim, deputato di Azhar in Egitto e segretario generale dell’Istituto di ricerca della Mecca, as-Sayyid Hashim al-Rafai, precedente ministro della religione del Kuwait, as-Shaikh Sayyid Ahmad al-Awad, Mufti del Sudan, ash-Shaikh Malik al-Kandhalawi, presidente della Lega degli Studenti Islamici in Pakistan e presidente della Università di Ashrafiya, Ustaz Abdul Ghafoor al-Attar, presidente della Società degli autori in Arabia Saudita, Qadi Yusuf bin Ahmad as-Siddiqui, giudice della Corte Suprema del Bahrain, Muhammad Khazraji, Shaikh Ahmad ibn Muhammad bin Zabara, Mufti dello Yemen, ash-Shaikh Muhammad ash-Shadili an-Nivar, presidente della Università della Shariah in Tunisia, ash-Shaikh Khal al-Banani, presidente della Lega Islamica in Mauritania, Shaikh Muhammad Abdul Wahid Ahmad, ministro della religione in Egitto, Shaikh Muhammad bin Ali Habashi, presidente della Lega Islamica in Indonesia, Shaikh Ahmad Koftaro, Mufti della Siria, Shaikh Abu Saleh Mohammed al-Fattih al-Maliki di Ondurman, Sudan, Shaikh Muhammad Rashid Kabbani, Mufti del Libano, ash-Shaikh as-Sayyid Muhammad al-Maliki al-Hassani, professore di Shari'ah e insegnante presso le due Sante Moschee, Makka e Madina, e molti, molti altri ancora sparsi per tutti gli altri paesi arabi e musulmani.


Oh nostri amati fratelli e sorelle, padri e madri, figlie e figli: Islam è tolleranza (hilm), Islam è amore, Islam è Pace.




Islam è umiltà, Islam è perfezione. Islam è zuhd, Islam è Ihsan.

Islam significa relazionarsi. Islam significa famiglia. Islam è fratellanza. Islam significa eguaglianza.

Islam è un solo corpo. Islam è conoscenza. Islam è spiritualità.

Islam è sapere interiore ed esteriore.


ISLAM È SUFISMO.

IL SUFISMO È ISLAM.


Infine, Islam è Luce che Allah ci ha inviato attraverso il suo ultimo Messaggero Muhammad (s), il quale è il Vero simbolo dell’amore, il simbolo della conoscenza interiore ed esteriore, il simbolo della misericordia per tutti gli essere umani.

Egli è il nostro tramite con Dio. Egli è l’intercessore per tutti noi, senza dubbio alcuno, come dicono espressamente tutti i testi di fiqh.  Possa Allah perdonarci tutti gli errori e le mancanze contenute in questa presentazione.

As-salaam alaykum wa rahmatullahi wa barakatuhu, Il più povero dei poveri di fronte ad Allah, servo della Sunnah del Profeta.


Fonte:  http://www.sufi.it/sufismo/dhikr-Allah-tasawwuf.asp

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LA VIA DEL CUORE NEL SUFISMO

Il Sufismo é conosciuto come la Via del Cuore, la Via del puro, mistico cammino dell'Islam.

Con qualunque nome lo vogliate chiamare, é il sentiero che conduce il ricercatore alla Presenza Divina.

Per maggiori info:  http://www.sufi.it/sufismo/index.htm



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GABRIELE MANDEL

Gabriele Mandel, docente universitario, scrittore, pittore, psicologo. Corsi di Laurea in linguistica, lettere classiche, psicologia, medicina e chirurgia; tre specializzazioni, dottorato di ricerca in archeologia.






Diploma di violino (armonia con Arrigo Pedrollo al Conservatorio Cannetti di Vicenza) e specializzazione di flauto con Gastone Tassinari. Laurea Honoris Causa dell'Università Statale di Konya (Turchia), che successivamente ha dedicato al suo nome la Biblioteca della Facoltà di Lettere.

Membro fondatore e membro del Consiglio direttivo dell'Università internazionale islamica Averroes di Córdoba (Spagna); già docente di entipologia alla Facoltà di Architettura di Torino; già docente di Storia dell'Arte e direttore dell'Istituto di Discipline artistiche all'Università IULM di Milano; è direttore della Facoltà di Psicologia all'Università Europea del Lavoro di Bruxelles (Belgio).

Commendatore al merito della Repubblica italiana per motu proprio del presidente Leone, Gran premio di cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, medaglia d'oro del presidente della Repubblica Sandro Pertini, medaglia d'oro per i benemeriti della Pubblica Istruzione, targa d'onore della Regione Lombardia, targa d'oro e Ambrogino d'oro del Comune di Milano, premio Mario Gromo alla Facoltà d'Architettura di Torino, targa d'onore di Martina Franca, premio San Valentino del Comune di Terni per la Letteratura, cittadino onorario di Agrate Brianza.

Medaglia d'onore del Parlamento turco; targa d'onore del Ministero turco della Cultura. In Francia: medaglia d'onore della Città di Parigi, cavaliere del Bene e Merito Pubblico, medaglia d'oro dell'Accademia d'Arti, Scienze e Lettere, palme accademiche, medaglia d'oro di San Luca.

Premio Dag Hammarshkoeld per la Pace.


Numerose targhe, premi d'arte e onorificenze ufficiali in Italia e all'estero.

Membro dell'Accademia Islamica di Cambridge e di numerose Accademie internazionali.

Già primo vice-presidente del Lions Club Milano Host; presidente fondatore del Lions Club Milano al Cenacolo.

Autore di 182 libri pubblicati dai maggiori editori italiani (Rizzoli, Mondadori, Rusconi, Longanesi, Edizioni San Paolo, Franco Maria Ricci, Bompiani, eccetera), molti dei quali tradotti in più lingue.

Giornalista pubblicista, segretario onorario della Organizzazione Mondiale della Stampa Diplomatica.

Il prof. Gabriele Mandel è stato il primo khalyfa in Italia dell'ordine sufi Jerrahi Halveti.

Ha fondato la tekke a Milano nel 2000 conducendola fino al 2010 anno della sua dipartita.





Ha fondato inoltre anche la tekke di Genova nel 2005 con il rito afagano antico dei naqsch, l'ordine a cui apparteneva anche suo padre e suo zio, guida dei naqschbandy in Afghanistan.












Come pittore, incisore e ceramista ha esposto in numerosi Musei ed Enti Pubblici (dalla Biennale di Venezia al Museo d'Arte Moderna di Parigi, di Liegi, Galliera di Parigi, eccetera).

156 mostre personali in Musei e Istituti pubblici, tra cui il Museo d'Arte di San Paolo di Brasile, i Musei di Tokyo, di Nuova Delhi, di Ankara, di Konya, di `Amman, di Samarkanda, di Belluno, Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano, della Città di Milano, Centro san Fedele di Milano, Civico museo della Città di Milano, della Ceramica di Lodi, Civico Museo di Crema, della Basilica di Sant'Ambrogio di Milano, all'Abbazia di Chiaravalle, al Palazzo dell'Ayuntamiento di Córdoba, al Palazzo Dolmabahce di Istanbul (primo Museo di Stato turco), Lorenzelli Arte Milano.  Hanno parlato di lui, tra gli altri: F.T.Marinetti 1944, Giulio Cisari 1946, Alberto Martini 1948, Maurice Utrillo 1949, Gregorio Sciltian 1951, Carlo Carrà 1951, Henri Matisse 1953, Luigi Bartolini 1953, Jean Cocteau 1953, S.E. Si Hamza Boubakeur 1985, S.E. il cardinale arcivescovo Carlo Maria Martini 1991, Roberto Guiducci 1991, Vittorio Sgarbi 1992.



GABRIELE MANDEL E IL SUFISMO














Gabriele Mandel (Bologna, 1924 – Milano, 1 luglio 2010) è stato uno psicologo, scrittore e artista italiano di discendenza turco-afghana (Hetimandel), figlio di Jusuf Roberto Mandel.

Accademico autore di numerosi testi di arte, psicologia e poesia diversi dei quali tradotti in varie lingue.


INTERVISTA A GABRIELE MANDEL









Per maggiori info: http://www.gabrielemandel.net/

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MICHELE P.