giovedì 23 gennaio 2014

LA CRISTOLOGIA ISLAMICA








Il Corano (arabo: القرآن, al-Qur’ān; letteralmente: "la lettura" o "la recitazione salmodiata") è il testo sacro della religione dell'Islam.


Per i musulmani il Corano, così come lo si legge oggi, rappresenta il messaggio rivelato quattordici secoli fa da Allāh (Dio) a Maometto (in arabo Muhammad) per un tramite angelico (Gabriele Arcangelo), e destinato ad ogni uomo sulla terra.


Il Corano è diviso in 114 capitoli, detti sūre, a loro volta divise in versetti (sing. āya, pl. āyyāt), per un totale di 6236.

Questo numero però varia per la redazione messa a punto in alcuni ambienti sciiti che vi comprendono infatti alcuni versetti riguardanti l'episodio del Ghadir Khumm e due intere sure, chiamate "sura delle due luci" (sūrat al-nūrayn ) e "sura della luogotenenza" (sūrat al-wilāya ).


Ogni sura, partendo da quella iniziale, comincia con: "Nel nome di Dio il misericordioso, il clemente", un versetto che è conteggiato tuttavia solo nella prima sura.



MAOMETTO

Maometto (arabo: محمد بن عبد الله بن عبد ﺍﻟﻤﻄﻠﺐ ﺍﻟﻬﺎﺷﻤﻲ , `Abū-l-Qasīm Muḥammad ibn `Abd Allāh ibn `Abd al-Muţţalīb al-Hāshimī; Mecca, 20 aprile 570 – Medina, 8 giugno 632) fu mercante di Mecca e il profeta dell'Islam, considerato dai musulmani l'ultimo fra essi e il più rilevante "messaggero" di Dio (Allah) (sigillo della profezia), incaricato da Dio stesso - attraverso l'Arcangelo Gabriele - di divulgare il suo verbo.

Maometto, secondo la tradizione, era solito ritirarsi a meditare in una grotta sul monte Hira vicino Mecca. Una notte, intorno all'anno 610, durante il mese di Ramadan, all'età di circa quarant'anni, gli apparve l'arcangelo Gabriele (in arabo Jibrīl o Jabrā'īl, ossia "potenza di Dio":

da "jabr", potenza, e "Allah", Dio) che lo esortò a diventare Messaggero (rasul) di Allah con le seguenti parole:

« Leggi, in nome del tuo Signore che ha creato, che ha creato l'uomo da un grumo di sangue. Leggi nel nome del tuo Signore il più generoso, che ha insegnato per mezzo del calamo, che ha insegnato all'uomo quello che non sapeva »


MAOMETTO & IL CORANO



Terrorizzato da un'esperienza così anomala, Maometto credette di essere stato soggiogato dai jinn (Demoni) e quindi impazzito (majnūn, "impazzito", significa letteralmente "catturato dai jinn") tanto che, scosso da violenti tremori, cadde preda di un intenso sentimento di terrore.

Il termine arabo jinn (pl. jānn, in italiano spesso tradotto come "genio") indica, nella religione preislamica e in quella islamica, un'entità soprannaturale, intermedia fra mondo angelico e umanità, che ha per lo più carattere maligno, anche se in certi casi può esprimersi in maniera del tutto benevola e protettiva.










Secondo la tradizione islamica Maometto poté in quella sua prima esperienza teopatica sentire le rocce e gli alberi che gli parlavano.

Preso dal panico fuggì a precipizio dalla caverna in direzione della propria abitazione e nel girarsi vide Gabriele sovrastare con le sue ali immense l'intero orizzonte (per quel "gigantismo" che caratterizza le "realtà angeliche", anche in contesti diversi da quello islamico) e lo sentì rivelargli di essere stato prescelto da Dio come suo messaggero.

















CRISTOLOGIA ISLAMICA


Il Corano riconosce a Maria madre di Gesù una suprema dignità, espressa già nel versetto citato della sura 3 versetto 42:

SURA III 42. "O Maria, Dio ti ha scelta e ti ha resa pura, al di sopra delle donne dell’universo (Alamin)".


Il Corano riconosce il Messia Gesù Cristo e la verginità di Maria.





















Sulla base del Corano, i seguaci dell'Islam onorano la figura di Gesù (عيسى, ISSA - ʿĪsā in
arabo).




GESU' FIGLIO DI MARIA NELL'ISLAM



" E quando gli angeli dissero: " In verità, o Maria, Allah ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo.
O Maria, sii devota al tuo Signore, prosternati e inchinati con coloro che si inchinano ".
Ti riveliamo cose del mondo invisibile, perché tu non eri con loro quando gettarono i loro calami per stabilire chi dovesse avere la custodia di Maria e non eri presente quando disputavano tra loro.

Quando gli angeli dissero: " O Maria, Allah ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente : il suo nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'Altro, uno dei più vicini Dalla culla parlerà alle genti e nella sua età adulta sarà tra gli uomini devoti".

Ella disse: "Come potrei avere un bambino se mai un uomo mi ha toccata?". Disse: "è così che Allah crea ciò che vuole: quando decide una cosa dice solo "Sii" ed essa è."
E Allah gli insegnerà il Libro e la saggezza, la Torˆh e il Vangelo.


E [ne farà un] messaggero per i figli di Israele [che dirà loro]: "In verità vi reco un segno da parte del vostro Signore. Plasmo per voi un simulacro di uccello nella creta e poi vi soffio sopra e, con il permesso di Allah, diventa un uccello.

E per volontà di Allah, guarisco il cieco nato e il lebbroso, e resuscito il morto.

E vi informo di quel che mangiate e di quel che accumulate nelle vostre case. Certamente in ciò vi è un segno se siete credenti!


[Sono stato mandato] a confermarvi la Torˆh che mi ha preceduto e a rendervi lecito qualcosa che vi era stata vietata. Sono venuto a voi con un segno da parte del vostro Signore. Temete dunque Allah e obbeditemi.
In verità Allah è il mio e vostro Signore. AdorateLo dunque: ecco la retta via".
(CORANO - SURA III 42-51)






















SURA XIX - SURA MARYAM (Maria)














LA CRISTOLOGIA NELL'ISLAM

L'Islam crede nel suo concepimento da Maria Vergine – definita appunto al-Batūl, "la Vergine" (III,47; XIX,20; XXI,91; LXVI,12).

Gesù è un grande profeta di Dio (ﺭﺴﻮﻝ الله , rasūl Allāh, IV,157; LXI,6; VI,85), ma di natura umana, e non divina (IV,171; V,75).


Ha compiuto miracoli «col permesso di Allah» (V,110): cosa che non fu concessa neanche a Maometto.

Non fu Gesù ad essere crocifisso e a morire in croce («qualcuno fu reso ai loro occhi simile a Lui», IV,157).

Ascese al Cielo (III,55), senza dunque risorgere («Iddio lo innalzò a Sé», IV,158).


In base al versetto «Egli non è che un Presagio per l'Ora» (XLIII,61), Gesù sarebbe destinato a tornare nel mondo, come Mahdi, prima del giorno del Giudizio, apparendo all'altezza del minareto cosiddetto "di ʿĪsā" nella Moschea degli Omayyadi di Damasco.


Il suo fine di combattere e sconfiggere il Dajjal (L'Impostore) sarà coronato da successo ed egli potrà avviare quindi un quarantennio di perfetta vita islamica sulla Terra, prima di morire di morte naturale ed essere sepolto a Medina, risorgendo subito dopo, nell'apocalittico Yawm al-dīn per il definitivo giudizio divino.

La necessità della sua morte sembra d'altronde coerente con l'assioma per cui a nessun uomo è concessa l'immortalità, tanto anche Maometto dovette morire nel 632.


Alcuni commentatori del Corano (tra cui Zamakhsharî e Baydâwî) sostengono che uno degli apostoli (magari Pietro) si sia offerto come "sostituto" per il maestro, nella speranza di ottenere il paradiso come ricompensa.

Tra le altre ipotesi avanzate circa l'identità del sostituto: Simone di Cirene, Giuda Iscariota, Satana, un soldato romano di nome Titanus, o un altro sconosciuto.


Il movimento della Ahmadiyya di Qādyān e di Lahore, in India – di origine islamica, ma considerato dai sunniti e dagli sciiti come eretico – afferma che Gesù non sarebbe morto in croce:

a loro detta il Cristo dalla Palestina fuggì in India, dove visse ancora per molti anni, fino a morire di vecchiaia a Srinagar, nel Kashmir: qui, in effetti, si trova un monumento tradizionalmente indicato come «la tomba di ‘Īsā».














“Da Adamo fino alla resurrezione dei morti non ci sono questioni più grandi/importanti di quella del DAJJAL (l’anticristo)”. (N.1812)


























" Tra gli uomini vi è chi dice: "Crediamo in Allah (Dio) e nel Giorno del Giudizio!" e invece non sono credenti.
Cercano di ingannare Allah e coloro che credono, ma non ingannano che loro stessi e non se ne accorgono.
Nei loro cuori c'è una malattia e Allah ha aggravato questa malattia. Avranno un castigo doloroso per la loro menzogna.
E quando si dice loro: "Non spargete la corruzione sulla terra", dicono: "Anzi, noi siamo dei conciliatori!".
Non sono forse questi i corruttori? Ma non se ne avvedono.
E quando si dice loro:"Credete come hanno creduto gli altri uomini", rispondono:"Dovremmo credere come hanno creduto gli stolti?". Non sono forse loro gli stolti? Ma non lo sanno.
Quando incontrano i credenti, dicono:"Crediamo"; ma quando sono soli con i loro Demoni, dicono:"Invero siamo dei vostri; non facciamo che burlarci di loro ".
(CORANO SURA II 8-14)


MICHELE P.