Misticismo - Esoterismo

La Rosa come Simbolo dell'Anima in evoluzione.

La Mistica dell'Anima - Il Nettare della Rosa

La Mistica dell'Anima - Il Nettare della Rosa
Dio, Teologia, Misticismo, Filosofia, Gnosi, Esoterismo.

lunedì 23 gennaio 2012

YITZHAK LURIA E LA CABALA' LURIANICA
















" Quando il Creatore decise di realizzare la Creazione, la ideò secondo le Sue caratteristiche.
L’Ein Sof, la Luce infinita, si ritirò nella natura del Creatore stesso o, per usare un termine cabbalistico, il Creatore “restrinse” Sé stesso (Tzimtzum) creando un vuoto.
Da questa “restrizione” scaturì la “Luce infinita”.
Quando a sua volta la Luce si “concentrò/consolidò/prese forma” nel centro di questa nuova realtà apparve uno spazio vuoto circondato da dieci vasi (kelim)- connessi alle Sephirtoh dell'Albero della Vita per mezzo delle quali le infinite realtà, formando un'unione assoluta, possono apparire nella loro "diversità".
Per la loro vicinanza con l’Ein Sof, successivamente questi vasi (recipienti) furono solo in parte in grado di sopportare la Luce, alcuni di essi, infatti, non riuscirono a sopportare tale potenza e "si frantumarono".
Lo scopo del cabbalista è quello di riuscire a rettificare/ricostruire tali vasi (Sephirtoh) attraverso la pratica di profonde meditazioni.
L'Albero sefirotico (Etz Haim - עץ החיים), oltre ad essere l'Albero della vita posto nel centro del Gan Eden, incarna la "porta del cielo" situata nell'intimo di ogni uomo.
Tramite questo potente simbolo, strettamente connesso all'Eterno, giunge a noi il sostentamento energetico che vivifica l'anima presente nel corpo grossolano di ogni creatura.
Lo scopo delle pratiche cabbalistiche sono volte al recupero di quella condizione spirituale che favorirebbe, attraverso la connessione con la Luce divina, l'apertura e/o la ricostruzione dei "sigilli" (Sephiroth) chiusi/spaccati del nostro "giardino".
Attraverso queste pratiche, secondo ciò che viene tramandato dalla Kabbalah, il mistico può sperare di ritrovare quella condizione spirituale in cui l'uomo (Adam) un tempo "passeggiava" (era in sintonia) con Dio, e tornare in tutto e per tutto in comunione con Lui ".
(Michele Perrotta - Considerazioni sull'Albero della Vita)


Giardino/Fontana di Luce

"Gan naul achoti khalla' gal naul mayan chatum" - גַּן נָעוּל, אֲחֹתִי כַלָּה; גַּל נָעוּל, מַעְיָן חָתוּם". 

"Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata ". 
(Cantico dei Cantici 4:12)

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Isaac Luria, anche detto Yitzhak Luria, italianizzato col nome di Isacco Luria (in ebraico: יצחק לוריא‎, Yiṣḥāq Lùria; Gerusalemme, 1534 – Safed, 25 luglio 1572), è stato un rabbino, mistico e teologo ottomano, kabbalista attivo a metà del Cinquecento nella città di Safed, nell'allora Palestina ottomana.


Conosciuto anche con i soprannomi reverenziali di Ari («il Leone», acronimo di Ashkenazi Rabbi Yitzhak, «Il Maestro Tedesco Yitzhak»), Arizal, dove ZaL è l'acronimo di Zikhrono Livrakha («di benedetta memoria» o letteralmente «il ricordo di lui [sia] in benedizione», un tratto d'onore ebraico riservato ai defunti), e anche come Ari Ha-Kadosh («il Santo Ari»), Isacco Luria è stato uno dei pensatori più importanti nella storia della mistica ebraica.


Attraverso la sintesi delle idee contenute nei testi kabbalistici che ebbero grande fortuna durante la sua epoca (soprattutto lo Zohar) e la trattazione sistematica della sua dottrina per merito del suo più vicino discepolo, Hayim Vital, nella cerchia di Safed, Luria fu in grado di rivoluzionare completamente la tradizione della Kabbalah, aprendo uno spartiacque che separò la Kabbalah classica medievale da quella che prende il suo nome, e di cui è stato il fondatore: la Kabbalah lurianica.




Il nome di Luria, per la grande aura di santità che lo circondava a Safed e il suo seguito di devotissimi discepoli, rimase per lungo tempo avvolto nella leggenda, e la sua influenza sull'ebraismo iniziò a propagarsi inarrestabile già pochi decenni dopo la sua morte, raggiungendo la massima portata di diffusione con il sabbatianesimo nel Seicento e il chassidismo nel Settecento.


Il rabbino kabbalista Yiṣḥāq Luria è considerato il più grande e celebre studioso del pensiero mistico ebraico. Sebbene il suo diretto contributo letterario sia stato estremamente esiguo (egli non scrisse che poche opere), per onorarne la fama venne dato il suo nome alla scuola kabbalistica di Safed.


Il principale divulgatore delle sue teorie fu Hayim Vital, che ebbe la pretesa di essere riconosciuto come l'interprete ufficiale del sistema lurianico, sebbene fosse da alcuni contestato.


Egli nacque a Gerusalemme nel 1534 dove il padre, un Ashkenazi dell'Europa centrale, era emigrato dopo il matrimonio con una sefardita e morì a Safed, nella Palestina dell'Impero Ottomano, il 25 luglio 1572 (5 Av 5332).


Ancora bambino perse il padre e la madre decise di trasferire la famiglia in Egitto, così che il giovane Isaac potesse essere educato dallo zio Mordecai Francis (fratello della madre), un ricco agricoltore che viveva a Il Cairo, e che lo affidò a sua volta ai migliori insegnanti ebrei.

Luria si dimostrò un diligente studente della letteratura rabbinica; sotto la guida del Rabbino Bezalel Ashkenazi (meglio conosciuto come autore di Shittah Mekubetzet), divenne abile nel ramo dell'apprendimento ebraico, sebbene fosse ancora piuttosto giovane.
Studiò in una Yeshiva sotto la direzione di David Ben Solomon Ibn Abi Zimra.


E, secondo la sua stessa testimonianza, Luria avrebbe anche studiato con il qabbalista Kalonymos. All'età di 15 anni sposò la cugina e, potendo godere di ingenti mezzi finanziari, fu in grado di continuare i suoi studi. Sebbene inizialmente avrebbe potuto intraprendere la carriera negli affari, egli si rivolse presto verso l'ascetismo ed il misticismo.


All'incirca all'età di 22 anni, egli divenne assorto nello studio dello Zohar, una grande opera della Qabbalah che era stata recentemente stampata per la prima volta, e di grandi opere qabbalistiche anteriori abbracciando la vita da recluso.


Si ritirò sulle rive del Nilo, e per 7 anni si isolò solo con sé stesso, dando tutto di sé sino alla meditazione. Luria faceva visita alla propria famiglia solo durante lo Shabbat, parlava molto raramente, e sempre in ebraico.

I Chassidim gli attribuiscono frequenti colloqui col Profeta Elia durante questa vita ascetica, per la quale fu avviato a sublimi dottrine.


LA SUA DOTTRINA:

La sua concezione del mondo era enormemente influenzata dalle questioni che preoccupavano le comunità ebraiche dell'epoca, traumatizzata a causa delle espulsioni dalla Spagna e dalle azioni dell'Inquisizione.
Luria addusse spiegazioni sorprendenti ma logiche ed intravide il fine della sofferenza del popolo ebraico, il che spiega il successo delle sue tesi e la velocità con la quale si propagarono.  In merito ai massacri, riteneva che la morte fisica non è più di una tappa e che la vita di ognuno sulla terra ha un obiettivo. Spiegò che le mancanze degli uomini macchiavano il Messia e ritardavano la sua venuta. Successivamente un rito di purificazione permetterebbe di accelerarla.


I SUOI INSEGNAMENTI:

L'Ari era solito realizzare le sue conferenze estemporaneamente e, con l'eccezione di diversi lavori e qualche poema qabbalistico in Aramaico per la tavola dello Shabbat, non scrisse mai molto.

Il vero esponente del suo sistema qabbalistico fu Chaim Vital di Calabria. Egli conservò tutti gli appunti delle conferenze che i discepoli dell'Arizal fecero; e da questi appunti furono prodotte numerose opere, la più importante delle quali fu Etz Chayim (L'Albero della Vita) in otto volumi.


All'inizio quest'opera venne diffusa in copie manoscritte; ed ognuno dei discepoli dell'Arizal doveva impegnarsi, a pena della scomunica, che non venissero fatte copie non autorizzate destinate ad un paese straniero; così che per un periodo tutti i manoscritti rimasero in Palestina. Più tardi, ad ogni modo, una copia fu portata in Europa e venne pubblicata a Zolkiev nel 1772 da Isaac Satanow.

In quest'opera sono esposte sia la parte teorica che la meditazione devozionale della Qabbalah basata sullo Zohar.


INSEGNAMENTI SULLE SEPHIROTH:

La funzione caratterizzante del sistema dell'Arizal nella parte teorica della Qabbalah e la sua definizione delle Sefirot è la sua teoria degli agenti intermedi, che lui chiamava Partzufim.

Prima della Creazione del mondo, egli disse, l'Ein Sof (Senza Fine) riempì lo spazio infinito.

                                                                                              

Quando il Creatore decise la Creazione, la ideò secondo le Sue caratteristiche, che quindi appartengono ad altri esseri, e di conseguenza dovrebbero manifestarsi nella loro perfezione.

L’Ein Sof si ritirerà nella natura del Creatore o, per usare un termine qabbalistico, il Creatore "restringerà" (Tzimtzum) Sé stesso. Da questa “restrizione” scaturirà la “luce infinita”.

Quando a sua volta la luce si “concentrò” nel centro apparve uno spazio vuoto circondato da dieci cerchi o vasi (kelim): anche secondo questo evento vi fu correlazione con le Sefirot (“Numeri Cerchiati”) per mezzo delle quali le infinite realtà, formando un'unione assoluta, possono apparire nella loro "diversità"; nella prospettiva di un "mondo finito" non c'era nessuna reale esistenza ancora realizzata, ma solo "potenzialmente". 

Tuttavia, la luce infinita non ha completamente svuotato il centro; un sottile raggio di luce ha attraversato cal "circonferenza immaginaria" ed è penetrato nel centro; per la loro vicinanza con l’Ein Sof,successivamente sono stati in grado di sopportare la luce, ma alcuni "cerchi/vasi più interni" non riuscirono a fare questo "si frantumarono" Fu necessario, pertanto, rimuoverli dall'esposizione alla luce.


Anche il termine Sefirot significa indicativamente in “cifre”


La prima Sefirah è Keter ("La Corona"): potenziale esistenza, come Arich Anpin; la seconda Sefirah è Chochmah (“La Saggezza"), come principio "Padre" (Abba); la terza Sefirah, Binah ("La Comprensione"), come principio "femminile", anche chiamato "Madre" (Imma); le sei Sefirot, a cui sono "facilmente" correlate la simbologia "attiva maschile" e quella "passiva femminile"; la decima Sefirah Malkut, che è ("La Regalità"), nella “figlia femmina”(Bath).


Il Creatore, all'inizio, aveva creato questi eventi "preesistenti" perché così non vi sarebbe stata alcuna forma di male al mondo e di conseguenza nessuna ricompensa né punizione; il male è sorto con/nella rottura delle Sefirot o vasi (Shvirat Keilim), mentre la luce di Ein Sof produce solo ciò che è buono.


Queste si trovano in ognuno dei Quattro Mondi: il mondo degli Emanati (Atzilut), la Creazione (Beri'ah), la Formazione (Yetzirah), ed il mondo delle Azioni (Asiyah) che rappresenta il mondo materiale.

Il sistema dell'Ari, sul quale è basata la sua Qabbalah devota e meditativa, è strettamente connesso con le sue dottrine metafisiche.


Dalle cinque cifre o gradi, ad esempio di Ghevurah e/o Chessed, disse, deriva gran parte delle Middot delle cinque anime, Nefesh ("Lo Spirito"), Ru'ach ("Il Vento"), Neshamah ("L'Anima"), Chayah ("La vita"), e Yechidah ("Il Singolare"); la prima di esse divenne la più bassa e l'ultima la più alta. (Fonte: Etz Chayim).


L'anima dell'uomo è il collegamento fra l'infinito ed il finito e, come tale, ha un carattere multiforme. Tutte le anime destinate alla razza umana furono create assieme ai vari organi di Adamo.

Così come esistono organi superiori ed inferiori, ci sono anche anime superiori ed inferiori, tutto questo in accordo con gli organi alle quali sono rispettivamente assegnate.

Così ci sono le anime del cervello, le anime dell'occhio, le anime della mano, e così via.


Ogni anima umana fu/è [come] una scintilla (nitzotz) "dell'Adam".


Il primo peccato del primo uomo causò confusione fra i vari ordini delle anime: il superiore mischiato con l'inferiore; il bene con il male; così persino alcune anime pure ricevono una miscela di male o, come le chiamava Luria, degli elementi dei “gusci” (Qelipot).

Dalle classi inferiori delle anime proviene il mondo pagano mentre da quelle superiori venne emanato il mondo del popolo d'Israele.


Ma, come conseguenza alla confusione, il passato non è stato del tutto spogliato della sua bontà iniziale ma non è neanche completamente libero dal peccato.

Questo stato di confusione, che dà un continuo impulso verso il male, finirà con l'arrivo del Messia, che instaurerà il sistema morale del mondo su una nuova base.


Fino all'arrivo di questo momento l'anima di alcuni individui poi, a causa delle proprie mancanze, non può tornare alla fonte e deve vagare, non solo per corpi ma anche "per" animali e persino presso cose inanimate come il legno, i fiumi e le pietre: questa teoria è parte di quanto definito con il termine Ghilgul, ovvero "reincarnazione" e/o "ciclo di vite".


Continua: https://it.wikipedia.org/wiki/Isaac_ben_Solomon_Luria


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CABALA' LURIANICA:

Cabala lurianica (o anche Cabala luriana), così chiamata con riferimento al cabalista ebreo Isaac Luria (detto "ARI'zal" o semplicemente l‘Ari) che la sviluppò, esponendo una nuova interpretazione fondamentale del pensiero cabalistico che i suoi seguaci sintetizzarono e incorporarono nella prima Cabala ebraica esegetica dello Zohar: essa si era già diffusa in ambienti medievali.

                                                                  

La Cabala luriana descrive nuove dottrine sovrarazionali sulle origini della Creazione (Tzimtzum) e la sua restaurazione cosmica (Tohu e Tiqqun); incorpora quindi una revisione e sistematizzazione più completa degli insegnamenti cabalistici precedenti.

Il principale divulgatore delle idee di Luria fu Rabbi Hayyim ben Joseph Vital di Calabria, che sostenne di essere l'interprete ufficiale del sistema lurianico, anche se ciò fu contestato da alcuni.


Nel loro complesso, gli insegnamenti scritti compilati e raccolti dalla scuola di Luria dopo la sua scomparsa vennero "accreditati" veritieri e metaforicamente chiamati "Kitvei HaARI" (Scritti dell'ARI), anche se differivano su alcune interpretazioni basilari delle prime generazioni.  Interpretazioni precedenti dello Zohar erano culminate a Safed nello schema di Moshe Cordovero, influenzato razionalmente dalla filosofia ebraica, immediatamente prima dell'arrivo Luria.


Sia il sistema di Cordovero che quello di Luria hanno dato alla Cabala una sistemica teologica messa a confronto con la precedente eminenza della filosofia ebraica medievale.

Sotto l'influenza della rinascita mistica della già descritta scuola di Safed del XVI secolo, il lurianismo divenne la teologia tradizionale ebraica quasi universale nei primi anni dell'era moderna, sia nei circoli accademici che nell'immaginazione popolare.


Lo schema lurianico, letto dai suoi seguaci in armonia con quello cordoveriano e in seguito più avanzato, in gran parte lo rimpiazzò, diventando il fondamento dei successivi sviluppi del misticismo ebraico.


Dopo l'Ari, lo Zohar venne interpretato in termini lurianici e i cabalisti esoterici dopo ne ampliarono la teoria mistica nell'ambito del sistema lurianico.


I successivi movimenti chassidici e mitnagdici differirono sulle implicazioni della Cabala lurianica ed il suo ruolo sociale nel misticismo popolare.

Anche l'eresia mistica sabbatiana derivò le sue origini dal messianismo lurianico, ma distorse antropomorfismicamente l'interdipendenza cabalistica del misticismo con l'osservanza halakhica.



LA CONTRAZIONE DIVINA E LA CREAZIONE DELL'UNIVERSO:



Afferma l'accademico Gershom Scholem che la dottrina del Tzimtzum è uno dei concetti più straordinari e sconcertanti mai proposti nell'intera storia del cabalismo.


Tzimtzum in origine significa "concentrazione" o "contrazione", ma se usato in ambito cabalistico è meglio tradotto con "ritiro", "riduzione" o "limitazione".


Questa idea forse appare diffusamente per la prima volta in un breve trattato, completamente trascurato, che venne scritto nel XIII secolo e che Luria sembra aver usato: la sua derivazione letteraria proviene da un detto del Talmud: inoltre un Midrash occasionalmente fa riferimento a Dio che ha concentrato la Sua Shekhinah, la Sua Presenza Divina, nel Santo dei Santi, come se la Sua intera potenza si potesse concentrare e concentrare "in un unico punto": da ciò il dilemma di Re David che si chiedeva come un solo "Luogo" potesse essere Sua Residenza.


Da qui l'origine del termine Tzimtzum, mentre il concetto stesso, ovvero la rivelazione della Profezia, è l'opposto preciso di questa idea talmudica della "riduzione": per il cabalista della scuola lurianica, Tzimtzum non significa la concentrazione di Dio ad un "dato punto", ma il suo ritiro via da un "dato punto".

Cosa significa?

In breve, significa che l'esistenza dell'universo è resa possibile da un processo di contrazione, di restringimento di Dio.


Luria inizia il suo ragionamento ponendo una domanda che ha tutta l'apparenza di essere naturalistica e, in un certo modo, abbastanza grossolana: come fa ad esserci un mondo se Dio è dappertutto?

Se Dio è "Tutto in tutto", come possono esserci cose che non siano Dio?

Come fa Dio a creare il mondo dal nulla se il nulla non esiste? Qui sta la questione della contemporanea trascendenza ed immanenza di Dio nella Shekhinah.


La soluzione di Luria, nonostante la forma grezza che le diede, divenne della più grande importanza nella storia successiva del pensiero cabalistico. Secondo l'Arizal, Dio è costretto "a far posto al mondo" abbandonando, per così dire, una regione di Se Stesso, un tipo di spazio mistico primordiale dal quale si ritira per poi ritornarci nell'atto della creazione e rivelazione.


Il primo atto di Ein Sof, l'Essere Infinito, non è quindi quello di "uscire" bensì di "entrare", un movimento di retrocessione, di ritiro su Se Stesso, un ripiegarsi retrocedendo in Sé per poi rivelarSi e ManifestarSi nel completamento dell'era messianica.


Abbiamo quindi un'emanazione e l'opposto, una contrazione. Dio che si rivela, Dio: più profondamente nel Suo proprio "Essere"... Ché si concentra su Se Stesso e lo fa sin dall'inizio della Creazione.

Di certo questa concezione venne spesso percepita, anche da coloro che le diedero una formulazione teorica, come vicina alla blasfemia: ma Dio è presente ovunque, anche nel Ghehinnom, nel Gan Eden e nel Mondo tutto anche se persino gli Angeli si chiedono dove possa essere la Sua "Residenza".



SHEVIRAH - LA FRANTUMAZIONE DEI VASI (SEPHIROTH):

La prima configurazione divina all'interno del vuoto comprende Adam Kadmon, il primo Reame Spirituale incontaminato descritto nella prima Cabala. È la manifestazione della Volontà Divina specifica per la Creazione successiva, nel quadro relativo della Creazione.


Il suo nome antropomorfico indica metaforicamente il paradosso della creazione ("Adamo") e della manifestazione ("Kadmon" - Divinità Primordiale): da quel momento l'uomo è inteso come incarnazione prossima delle manifestazioni divine nella Creazione successiva non ancora emersa.


Il Kav forma le sephirot, ancora solo latenti, di Adam Kadmon in due fasi: prima come Iggulim ("Cerchi"), poi comprese come Yosher ("Verticali"): i due schemi di organizzazione delle Sephirot. Nella spiegazione sistematica di Luria dei termini trovati nella Cabala classica:  Iggulim ("Cerchi") sono le sephirot che agiscono come 10 principi "concentrici" [quasi] indipendenti (cfr Nequdim); Yosher ("Verticale") è un Partzuf (Configurazione o ipostasi) dove le sephirot agiscono in armonia tra di loro in uno schema a tre colonne.


"Verticale" viene chiamato così per analogia all'anima e al corpo dell'uomo.

Nell'uomo le 10 sephirot-potenze dell'anima agiscono in armonia, "riflesse" nei differenti arti del corpo, ognuna con una funzione particolare.


Luria spiega che è la configurazione Yosher-Verticale delle sephirot a cui si riferisce Genesi 1:27: "Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò".

Tuttavia in Adam Kadmon, entrambe le configurazioni delle sephirot rimangono solo potenzialmente. Adam Kadmon è pura Luce Divina, senza vasi, delimitata dalla sua futura Volontà potenziale di creare vasi e dall'effetto restrittivo della Reshima.


Dalla configurazione incorporea figurativa di Adam Kadmon emanano cinque luci: metaforicamente dagli "occhi", "orecchie", "naso", "bocca" e "fronte".


Queste interagiscono tra di loro per creare tre particolari Mondi-Fasi spirituali dopo Adam Kadmon: Akudim ("Vincolanti" - Caos stabile, Tohu e Tiqqun), Nekudim ("Punti" - caos instabile), Berudim ("Connessi" - inizio della Restaurazione).


Ogni reame è una fase sequenziale come nella prima emersione dei vasi (nella Qabbalah vi sono differenti concezioni delle figure dei vasi) delle Sephirot, prima del Mondo di Atziluth ("Emanazione"), il primo dei Quattro Mondi spirituali della Creazione descritti nella Cabala precedente.


Mentre le Sephirot emergevano all'interno dei vasi, agivano come 10 forze Iggulim indipendenti, senza interrelazioni. La Chesed (Carità ) opposta alla Ghevurah (Giudizio), e così via con le "emozioni" (o middot etiche) successive.

Questo stato, il Mondo di Tohu ("Caos"), precipitò in una "catastrofe" cosmica nel reame divino: Tohu è caratterizzato da alta Luce Divina (Ohr) in vasi deboli, immaturi, non armonizzati.


Mentre la Luce Divina si riversava nelle prime Sephirot intellettuali, i loro vasi erano abbastanza vicini alla loro sorgente per contenere l'abbondanza della vitalità.


Tuttavia, poiché il traboccamento continuava, le Sephirot emotive successive si ruppero (Shevirat HaKeilim - "Frantumazione dei Vasi") da Binah (Comprensione) fino a Yesod (Fondazione) sotto l'intensità della luce.


La Sephirah finale Malkhut (Reame) rimane parzialmente intatta come Shekhinah(Immanenza Divina Femminile), per un dato periodo esiliata nella Creazione.

Questo è il racconto esoterico in Genesi e Cronache degli 8 Re di Edom che regnarono prima che qualsiasi re regnasse in Israele.


I frammenti dei vasi rotti caddero dal regno di Tohu giù nell'ordine creato successivo di Tiqqun ("Restaurazione"), frantumandosi in innumerevoli frammenti, ognuno animato da Nitzutzot ("scintille") esiliate dalla loro luce originale.


Le più sottili scintille divine vennero assimilate nei reami spirituali superiori come loro forza creativa vitale.

I frammenti "animati" più grezzi caddero giù nel nostro reame materiale, con i frammenti minori che alimentano i reami ossificanti (Qelipot) dell'impurità.



GILGUL - LA REINCARNAZIONE:

Il sistema psicologico di Isaac Luria, su cui si basa la sua Cabala devozionale e meditativa, è strettamente connesso alle sue dottrine metafisiche.

Egli afferma che dai cinque Partzufim emanano cinque anime, Nefesh ("Spirito"), Ru'ach ("Vento"), Neshamah ("Anima"), Chayah ("Vita") e Yechidah ("Singolare"), la prima di queste è la più bassa, e l'ultima la più alta.

L'anima dell'uomo è l'anello di congiunzione tra l'infinito e il finito ,e come tale, presenta differenti caratteristiche.


Tutte le anime destinate al genere umano sono state create insieme ai vari organi di Adamo.


Come ci sono organi superiori ed inferiori, così ci sono anime superiori ed inferiori, secondo gli organi con cui sono rispettivamente accoppiati.

Così ci sono anime del cervello, anime degli occhi, anime della mano, ecc.


Ogni anima umana è una scintilla (nitzotz) di Adamo.


Il primo peccato del primo uomo ha causato confusione tra le varie classi di anime: il superiore si è mescolato con l'inferiore; il bene con il male; cosicché anche l'anima più pura ha ricevuto una mescolanza di male o, come lo chiama Luria, dell'elemento degli "involucri" (Qelipot).

A causa di tale confusione, i primi non sono interamente privati del bene originale, e gli ultimi non sono del tutto liberi dal peccato.


Questo stato di confusione, che talvolta provoca un impulso continuo verso il male o Zaddiq), cesserà con l'arrivo del Messia, che stabilirà il sistema morale del mondo su una nuova base.


Fino all'arrivo del Messia, l'anima dell'uomo, a causa delle sue carenze, non può "tornare" alla sua sorgente e deve vagare non solo attraverso i corpi degli uomini e degli animali ma a volte anche attraverso le cose inanimate come il legno, i fiumi, e le pietre.


A questa dottrina di gilgulim (reincarnazione delle anime) Luria aggiunse la teoria dell'impregnazione (ibbur) delle anime: se un'anima purificata ha trascurato alcuni doveri religiosi sulla terra, deve tornare alla vita terrena e, attaccandosi all'anima di un uomo vivente, ci si deve unire al fine di colmare tale negligenza.


Inoltre, l'anima di un defunto liberato dal peccato appare di nuovo sulla terra per sostenere un'anima debole che si sente impari al suo compito.

Tuttavia questa unione, che può estendersi a due anime contemporaneamente, può avvenire solo tra le anime di carattere omogeneo, cioè tra quelle che sono scintille dello stesso organo adamita.


La dispersione di Israele ha come scopo la salvezza delle anime degli uomini, poiché le anime purificate degli Israeliti realizzeranno la profezia di diventare "una luce per le nazioni", influenzando le anime di altri popoli a fare del bene.


Secondo Luria, esistono segni dai quali si può imparare la natura dell'anima di una persona: a quale grado e classe appartenga, il rapporto esistente tra essa e il mondo superiore, le peregrinazioni che ha già compiuto, i mezzi con cui può contribuire alla creazione del nuovo sistema morale nel mondo e a quale anima si deve unire per purificarsi.


Continua: https://it.wikipedia.org/wiki/Cabala_lurianica

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L’Arì (abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak) di cui il nome completo è Yitzhak (Isaac) Luria Ashkenazi (1534 – 1572), oltre ad essere stato il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento dei Mondi Superiori, fu nel XVI secolo considerato il più grande cabbalista della cittadina di Zhepath, situata nel nord di Israele.
Ancora oggi tutti i più grandi cabbalisti si rifanno alla sua scuola di pensiero.


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Sull'Albero della Vita cabbalistico e sul Fuoco sacro:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/sullalbero-della-vita-cabbalistico-e.html

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MICHELE P.