venerdì 24 gennaio 2014

SUL NUMERO AUREO (Phi = 1,618033...) di Michele Perrotta



Sul numero Aureo (Phi = 1,618033...) - argomento tratto dal libro La Bibbia Rivelata Vol.2 - Il Corpo di Luce e il Segreto del Fiore della Vita di Michele Perrotta:


...Nel libro dell’autorevolissimo Louis Charpentier (1905-1979) “Il Mistero dei Templari” viene infatti rivelato che il segreto dei segreti che ricercavano i Templari, custodito all’interno dell’Arca dell’alleanza insieme alle Tavole della Legge, altro non era che il “numero d’oro” o “aureo” di cui la creazione stessa sarebbe il frutto divino.


Lo stesso Tempio di Salomone sarebbe stato costruito attraverso la legge del numero aureo ed è, infatti, considerato Microcosmo e/o espressione terrena del Macrocosmo.  

Il Tempio di Salomone è a tutti gli effetti una struttura che indica per numeri ed immagini l’ordine divino o il codice dell’universo stesso.

Sulla creazione i Pitagorici sostenevano testuali parole: “Tutto è numero”.

Anche la scienza rimarca oggi giorno che tutto in realtà sarebbe misura, numero e peso, come peraltro ci ricorda anche la Sacra Scrittura:

«“…Ma Tu hai tutto disposto con misura, calcolo e peso”».
(Sapienza 11:20)

                                      

È molto probabile che questi testi, di cui i Faraoni erano in possesso, furono davvero portati via dall’Egitto da Mosè, o chi per lui, durante l’Esodo biblico.


Questo numero d’oro (Phi = 1,618033...) è in sostanza ciò che permetterebbe il passaggio geometrico dalla retta alla curva; dalle leggi celesti alle leggi terrestri e viceversa.

Nella Bibbia il Signore Dio nel libro della Genesi dichiara testuali parole:

 “Io ho fatto il mondo con misura, numero e peso”.

Da queste parole si intuisce come gli iniziati che hanno redatto i testi sacri in dicassero il Creatore come Grande Architetto.  

Non a caso la Massoneria indica da sempre Dio in questo modo: A.G.D.G.A.D.U. acronimo di: “Alla Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo”.  

Citiamo tutto ciò non perché noi siamo massoni (infatti non lo siamo) ma per esaltare l’aspetto geometrico e matematico dell’essenza stessa dell’intera Creazione di cui Pitagora, e ancor prima di lui gli antichi Egizi, avevano intuito e ben compreso.


Tutta la creazione divina sottostà alla legge di questo numero aureo e delle sue divine proporzioni.  

È secondo la medesima legge che si forma, oltre al tempio fisico, il tempio interiore: la Merkaba.


Probabilmente le stesse piramidi egizie, per altro disposte esattamente secondo le tre stelle che formano la “Cintura di Orione”, secondo la loro posizione all’epoca, furono costruite secondo il medesimo rapporto aureo, la cui espressione si può riscontrare anche nella natura stessa come testimoniano ad esempio la spirale del Nautilus, la disposizione dei semi di girasole, della pianta chiamata Taràssaco comune o il formarsi degli uragani e dei fiocchi di neve, così come di tutto ciò che c’è in natura.  





Questa “Geometria solidificata” presente in natura è riscontrabile soprattutto nei Rosoni delle Chiese e delle Cattedrali costruite secondo la medesima legge dagli iniziati o costruttori denominati “Maestri scalpellini”, depositari di questa antica scienza che fu preservata dalle confraternite sin dall’antichità.  

La Costellazione di Orione, presso gli egizi, veniva accostata al culto del dio Osiride, e secondo il mito, e presso gli iniziati, questa sede sarebbe la mèta ultima delle anime pure che, una volta trapassate, ritornerebbero nella casa del dio dell’iniziazione ai misteri per eccellenza, colui che trasmette la Luce, il sapere delle verità iniziatiche, a coloro che sono degni.  


La stella Sirio, invece, chiamata anche “Stella del cane”, veniva associata dagli egizi alla dea Iside, colei che, secondo il mito, ha generato la Luce salvifica avversa alla Tenebre del Caos del dio Seth: Horus.

Il mistero di Osiride, essenziale negli ambienti iniziatici, fu ripreso da Pitagora e fu introdotto da lui in Grecia e adattato, se pur in modo non del tutto identico, al mito di Dioniso.

Come abbiamo già indicato nel primo volume, le tre stelle che formano la Cintura di Orione sono associate ai Re Magi della tradizione cristiana, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre; un accostamento non di poco conto se consideriamo che costoro, nell’epico racconto della natività di Cristo, simboleggiano i sapienti che si inginocchiano e consacrano il Messia di Betlemme, il Liberatore: simbolo strettamente legato all’Altissimo e al Corpo di Gloria.  

                                         

I Magi cercavano il Saošyant (“Salvatore”) in Giudea proprio perché in quel luogo sarebbe comparsa nella Costellazione dei Pesci una triplice congiunzione planetaria tra Giove-Saturno, simbolo della stella che spunta da Giacobbe (Nm 24:7), la quale, in quanto già avvenuta nei Pesci ai tempi del secondo Messia d’Israele, era ritenuta la “Stella di David”: l’astro che confermava la nascita del Liberatore e che ci indica inoltre come il mondo superiore sia totalmente connesso al mondo inferiore (il Divino nell’uomo e viceversa).


Questo simbolo, esaltato da tutto il mondo ebraico, anche se viene raffigurato in modo bidimensionale, ricorda la forma del Cubo di Metatron che per sua stessa natura è invece tridimensionale.


Oggi giorno la scienza conferma che intorno al 7 a.C., data della presunta nascita di Gesù secondo i biblisti odierni, ci fu davvero una triplice congiunzione planetaria tra Giove e Saturno nella Costellazione dei Pesci.


Ancora una volta, quindi, vengono in qualche modo vivificate le verità archetipiche nel nostro mondo dando adito alle credenze. Anche per questi motivi la storia di Gesù, che viene ritenuta una potente via simbolica dai mistici cristiani, viene inoltre creduta veritiera sotto l’aspetto storico dai cristiani letteralisti.  Attraverso lo studio profondo della proporzione aurea, tanto cara agli iniziati, soprattutto ai Pitagorici, si può trattare di filosofia, di matematica, di teologia e di altre scienze.  

Come possiamo notare dalle diverse informazioni a riguardo la caratteristica aurea dell’ordine presente nella creazione costituisce il carattere divino di tutto ciò che esiste, ed è questo il segreto legato al “Fiore della vita” di cui il massimo artefice è il Creatore stesso: Dio onnipotente.  


Analogamente l’essere umano, che, ricordiamo ancora una volta, non è un essere finito, attraverso un processo alchemico, inteso come cammino di crescita interiore a carattere spirituale e di profonda trasformazione psichica, trasformerebbe nella maniera del tutto simile il “piombo”, nonché il falso Ego e i connotati materiali presenti in esso, in “oro”, stato di totale purezza connesso allo Spirito Santo o Anima Mundi.

                                          

Non a caso il termine “aureo” fa riferimento a qualcosa di prezioso ed elevato strettamente associato alla regalità, alla purezza e alla bellezza, tutti attributi propri del divino che vengono rappresentati nel mondo fisico dall’elemento ultimo della ricerca degli alchimisti: l’oro.

È attraverso questo processo simbolico che il mistico può ottenere il Corpo di Luce (Merkabah).  


Questa è l’antica sapienza relegata ad Orione e al “Fiore della vita” che dal Faraone Akhenaton, e soprattutto al culto a cui fu iniziato Mosè, passò in mano alla Radix Davidis. Mistero dei misteri che fu studiato anche dai Pitagorici, dai Cabbalisti e dai Neoplatonici.


«“ Che Tu sia benedetto per sempre sul trono di gloria. Tu che dimori nelle stanze delle Altezze e nel luogo della sublimità. Poiché Tu hai rivelato i misteri e i misteri dei misteri e i segreti e i segreti dei segreti a Mosè e Mosè li ha rivelati a Israele”».
(Maaseh Merkavah, vv. 11-15)

                                       

Questa scienza segreta, legata in maniera inequivocabile alla Merkavah, fu riscoperta dai Cavalieri Templari, le cui tracce sono presenti soprattutto in Oriente e di cui i Rosa+Croce ne divennero gli eredi e i veri custodi.


Anche l’Ankh, la Croce ansata , o “Chiave della vita”, aveva una notevole importanza simbolica nell’Antico Egitto; questo potente simbolo, che ricordava il dono della vita e dell’immortalità, essendo indicato anche come “chiave di Iside”, la “chiave” per aprire lo scrigno del mistero, è strettamente associato all’immortalità dei defunti ed è la rappresentazione simbolica dell’energia vitale capace di concedere al “morto”, l’iniziato, la Vita eterna facendolo “rinascere”.

Sostanzialmente è anch’esso un simbolo che indica il mistero dell’energia divina latente nell’uomo, la stessa che edificherebbe il Corpo di Luce nell’iniziato che vuole ottenere il segreto per raggiungere l’immortalità.  Gran parte della Bibbia è di per sè una “statuificazione” di queste verità simboliche, narrate peraltro in diversi miti, le stesse che sono alla base dell’evoluzione dell’uomo e, soprattutto, della sua trasformazione.

                                    

Tutti i simboli e i numeri presenti all’interno della Sacra Scrittura sarebbero infatti legati alla “mente” del Creatore e, soprattutto, all’alchimia trasformativa della creazione stessa che da spirito muta in materia e di cui il numero aureo ne sarebbe il frammento principale con cui “misurare” l’immagine della Luce.  


                                     

Luce che, come il Tutto, prende consistenza attraverso la vibrazione nell’universo materiale che sottostà alle medesime regole o leggi universali dei numeri.

Oltre alla Stella di David il segreto della “Divina Proporzione” era incentrato soprattutto sul mistero della figura geometrica denominata Stella a cinque punte o Pentagramma di Venere (chiamato così per le orbite del pianeta Venere intorno alla Terra che traccerebbero il medesimo Pentacolo), simbolo erroneamente associato al Satanismo.  


La Stella a cinque punte veniva utilizzata in passato dal grande Pitagora per dimostrare il segmento aureo legato al segreto del “numero d’oro”.  

Il Pitagorismo si basa proprio sulla comprensione del mistero della scienza dei numeri di cui la creazione ne sarebbe il frutto stesso.

I numeri venivano considerati dai Pitagorici idee archetipiche e forme o manifestazioni di svariati modelli geometrici.


Il Mondo stesso era per i Pitagorici stato tratto dal Caos, dall’Armonia del Suono e creato secondo i princìpi dei rapporti musicali.  Per i Pitagorici il numero 10 era la perfezione incarnata dalla Tetraktýs.
                                                   

Questo simbolo, associato al numero 10 e a Dio, come i “dieci comandamenti di Mosè” (il numero non è inserito a caso nella Sacra Scrittura), esprimeva un numero espresso da una disposizione geometrica rappresentata da un triangolo alla cui base erano quattro punti che decrescevano fino alla punta; la somma di tutti i punti dava il 10, il numero perfetto composto dalla somma dei primi 4 numeri (1+2+3+4=10), che combinati tra loro definivano le quattro specie di enti geometrici: il punto, la linea, la superficie, il solido.  

La Tetraktýs aveva un carattere sacro e i pitagorici giuravano infatti su di essa.


Questo potente simbolo era ritenuto il modello teorico della loro visione dell’universo, un regno non dominato dalle oscure forze del caos, ma dall’armonia dei numeri e dei rapport numerici.

La Tetraktýs permetteva ai Pitagorici di imitare con la musica l’Armonia delle Sfere celesti avvicinandoli alla perfezione divina e ricorda inoltre il Tetragrammaton ebraico che contiene, non a caso, i 72 nomi di Dio (72 che è un multiplo di 8).


Il Pentagramma (il 5 come metà del 10), invece, nasce dalla costruzione di un pentagono regolare con le sue 5 diagonali; queste ultime si intersecano formando un successivo pentagono regolare.

In ciascun caso, un punto d’intersezione delle diagonali divide una diagonale in due segmenti tale che il rapporto dell’intera diagonale al segmento maggiore è uguale al rapporto di questo al segmento minore.

Questa suddivisione della diagonale dà origine alla sezione aurea.


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Per maggiori Info:

La Bibbia Rivelata Vol. 1 - Iniziazione al linguaggio esoterico della Sacra Scrittura di Michele Perrotta: http://www.booxtore.it/index.asp?itemId=3253


La Bibbia Rivelata Vol. 2 - Il Corpo di Luce e il Segreto del Fiore della Vita di Michele Perrotta: http://www.booxtore.it/index.asp?itemId=3252


Giordano Bruno e la dimensione simbolica del Mondo delle Idee: 
https://www.amazon.it/dp/1693844745

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Leggi anche questo articolo:
Tempio esteriore e Tempio interiore di Michele Perrotta:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/tempio-esteriore-e-tempio-interiore-di.html

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MICHELE P.