venerdì 24 gennaio 2014

IL LEVIATANO di Michele Perrotta




Il falso ego, come ci insegna l’interpretazione esoterica sulla vicenda biblica del Leviatano, il Drago marino che fagocita ogni cosa, deve essere continuamente dominato a favore di una corretta via spirituale.

Questa terribile “bestia” è un’espressione simbolica della nostra bassa coscienza che, sotto il continuo dominio dei sensi, più si ciba più ha fame.  


Ogni uomo saggio dovrebbe imparare a conoscere per poi combattere e “decapitare” questo “drago/serpente marino” che vive nei meandri più oscuri del nostro inconscio: il mostro presente in noi, nel nostro intimo. 

Egli vive prevalentemente nelle “acque torbide” che simboleggiano il malessere presente negli esseri umani.  


La via mistica, attraverso i vari racconti presenti all'interno dei testi sacri, ci dice che in realtà non è possibile in questo mondo liberarci totalmente dai nostri “demoni” (bassi istinti, tentazioni, impulsi animaleschi, etc.,),tuttavia essa ci istruisce su come imparare a conviverci stando al di sopra di essi, su un piano esistenziale superiore.

Non è un caso, infatti, che quasi tutti i santi siano stati attaccati più volte in vita da forze o entità demoniache.

E' così che il mistico, attraverso una corretta via spirituale, riesce ad abitare in un regno differente da quello oscuro in cui dimora questa orribile creatura.  


"Ecco, la tua speranza è fallita, al solo vederlo uno stramazza.  Nessuno è tanto audace da osare eccitarlo e chi mai potrà star saldo di fronte a lui?  Chi mai lo ha assalito e si è salvato?  Nessuno sotto tutto il cielo.  Non tacerò la forza delle sue membra:  in fatto di forza non ha pari.  Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle  e nella sua doppia corazza chi può penetrare?  Le porte della sua bocca chi mai ha aperto?  Intorno ai suoi denti è il terrore!  Il suo dorso è a lamine di scudi, saldate con stretto suggello;  l'una con l'altra si toccano, sì che aria fra di esse non passa:  ognuna aderisce alla vicina, sono compatte e non possono separarsi.  Il suo starnuto irradia luce e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.  Dalla sua bocca partono vampate, sprizzano scintille di fuoco.  Dalle sue narici esce fumo come da caldaia, che bolle sul fuoco.  Il suo fiato incendia carboni e dalla bocca gli escono fiamme.  Nel suo collo risiede la forza e innanzi a lui corre la paura.  Le giogaie della sua carne son ben compatte, sono ben salde su di lui, non si muovono.  Il suo cuore è duro come pietra, duro come la pietra inferiore della macina.  Quando si alza, si spaventano i forti e per il terrore restano smarriti.  La spada che lo raggiunge non vi si infigge, né lancia, né freccia né giavellotto; stima il ferro come paglia, il bronzo come legno tarlato.  Non lo mette in fuga la freccia, in pula si cambian per lui le pietre della fionda.  Come stoppia stima una mazza e si fa beffe del vibrare dell'asta.  Al disotto ha cocci acuti e striscia come erpice sul molle terreno.  Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso da unguenti.  Dietro a sé produce una bianca scia e l'abisso appare canuto.  Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura.  Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le fiere più superbe".
(Giobbe 41:1-26)

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Da Wikipedia:

Il Leviatano (in ebraico: לִוְיָתָן -"contorto, avvolto") è una creatura mostruosa all'interno della Bibbia. Si tratta di un terribile mostro marino dalla leggendaria forza presentato nell'Antico Testamento.

La citazione più importante di questa creatura è nel Libro di Giobbe:

« Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso di unguenti. Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le bestie più superbe».
 (Giobbe 40:25-32, 41:1-26)


Dal punto di vista allegorico, il Leviatano rappresenta spesso il caos primordiale, la potenza priva di controllo, benché biblicamente sia più spesso espressione della volontà divina e "simbolo della potenza del Creatore".



Continua: https://it.wikipedia.org/wiki/Leviatano

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MICHELE P.