venerdì 24 gennaio 2014
CONCLUSIONI CABALISTICHE di PICO DELLA MIRANDOLA
Giovanni Pico dei conti della Mirandola e della Concordia, conosciuto semplicemente come Pico della Mirandola, anche se desiderava farsi chiamare Conte della Concordia (Mirandola, 24 febbraio 1463 – Firenze, 17 novembre 1494), è stato un umanista e filosofo italiano. È l'esponente più conosciuto della dinastia dei Pico signori di Mirandola.
Di Pico della Mirandola è rimasta letteralmente proverbiale la prodigiosa memoria: si dice conoscesse a mente numerose opere su cui si fondava la sua vasta cultura enciclopedica, e che sapesse recitare la Divina Commedia al contrario, partendo dall'ultimo verso, impresa che pare gli riuscisse con qualunque poema appena terminato di leggere.
Oggi è ancora in uso attribuire l'appellativo "Pico della Mirandola" a chiunque sia dotato di ottima memoria.
Secondo una popolare diceria Pico della Mirandola avrebbe avuto un'amante o una concubina segreta; recentemente tuttavia si è sostenuto che potrebbe aver avuto un rapporto amoroso con l'umanista Girolamo Benivieni, sulla base di alcuni scritti, tra cui sonetti, che quest'ultimo aveva dedicato a Pico, e di alcune allusioni poco chiare di Savonarola.
Pico era comunque un seguace dell'ideale dell'amor socratico; anche la figura femminile ricorrente nei suoi versi viene celebrata su un piano prevalentemente filosofico.
Il pensiero di Pico della Mirandola si riallaccia al pensiero neoplatonico di Marsilio Ficino, senza però occuparsi della polemica anti-aristotelica.
Al contrario, egli cerca di riconciliare aristotelismo e platonismo in una sintesi superiore, fondendovi anche altri elementi culturali e religiosi, come per esempio la tradizione misterica di Ermete Trismegisto e della cabala.
L'IDEALE DI UNA FILOSOFIA UNIVERSALE
Il proposito di Pico, esplicitamente dichiarato ad esempio nel De ente et uno, consiste infatti nel ricostruire i lineamenti di una filosofia universale, che nasca dalla concordia fra tutte le diverse correnti di pensiero sorte sin dall'antichità, accomunate dall'aspirazione al divino e alla sapienza, e culminanti nel messaggio della Rivelazione cristiana.
Per maggiori Info: http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Pico_della_Mirandola
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LE 72 CONCLUSIONI CABALISTICHE di PICO DELLA MIRANDOLA
Con la cristianizzazione dei metodi qabbalistici di interpretazione della Sacra Scrittura, Pico della Mirandola giunge a scoprire conferme mistiche del Cristianesimo.
1. Qualsiasi cosa sostengano tutti gli altri cabalisti, la prima distinzione interna della cabala in scienza dei nomi e scienza delle sephiroth la equiparerei alla distinzione in scienza pratica e scienza speculativa
2. Qualsiasi cosa sostengano tutti gli altri cabalisti, io dividerei la parte speculativa della Cabala nella corrispondente quadruplice partizione della filosofia che son solito addurre. Definisco la prima: scienza della permutazione alfabetica, corrispondente alla parte che chiamo filosofia universale; la seconda, terza e quarta parte costituiscono la triplice Merkavah, che corrisponde alle tre branche particolari della filosofia, attinenti alle nature divina, media e umana
3. La parte pratica della Cabala, intesa come scienza, concerne l’insieme della metafisica formale e della teologia inferiore
4. L’En Sof non è collegabile con le altre Middot (attributi, qualità, sephiroth dell’Albero della vita), poiché è l’unità astratta, a loro preliminare, e ad esse non coordinato, né collegato
5. Qualsiasi ebreo cabalista che segua i princìpi e la lettera della scienza della cabala è inevitabilmente costretto ad ammettere la trinità e ciascuna delle persone divine –Padre, Figlio e Spirito Santo- e ciò, esattamente, senza aggiunte, diminuzioni o variazioni, secondo gli assunti del cattolicesimo. Corollario: non solo chi nega la Trinità, ma anche chi la pone in modo diverso dalla dottrina cattolica, come Ariani, Sabelliani e simili, possono essere con chiarezza ricondotti all’ortodossia, se ammettono i princìpi della Cabala
6. I tre grandi nomi di Dio di quattro lettere che si incontrano per mezzo di un miracoloso trasferimento di proprietà nei libri segreti dei cabalisti vanno fatti corrispondere alle tre persone della Trinità così: Eheyeh (Io Sono) è il Padre, YHWH è il Figlio, e Adonai è lo Spirito Santo. Lo può capire chi molto ha approfondito la Cabala
7. Nessun ebreo cabalista può negare che il nome di Gesù, Yesu, interpretato secondo i metodi e i princìpi della Cabala, significa esattamente tutto ciò che segue: Dio, Figlio di Dio, e Sapienza del Padre per via della terza persona della divinità, che è ardentissimo fuoco d’amore, unito alla natura umana nell’unità di ciò che è sottomesso
8. Dalla precedente tesi si può capire perché Paolo abbia detto: E’ stato dato nome Gesù, nome al di sopra di ogni altro, e perché sia stato detto che in nome di Gesù si piega ogni creatura celestre, terrestre e infernale, altra cosa del tutto coerente con la Cabala, e chi l’ha approfondita lo può capire da sé
9. Se v’è qualche congettura umana plausibile sul futuro, mediante le occulte vie della Cabala possiamo trovare che la consumazione dei secoli avverrà da qui a 514 anni e 25 giorni
10. Ciò che i cabalisti chiamano Hockmah (Sapienza) è indubbiamente ciò che Orfeo chiama Pallade, Zoroastro Ahura Mazda, Ermete Trismegisto Progenie del Dio, Pitagora Sapienza, Parmenide Sfera Intellegibile
11. Il modo con cui le anime razionali si sacrificano a Dio per mezzo dell’Arcangelo, che i cabalisti non descrivono, si verifica per via della separazione dell’anima dal corpo, non del corpo dall’anima, se non per accidens, come si vede nella Morte di Bacio (ebr. Beneshikah) di cui sta scritto: che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? Alzerò il calice della salvezza…Preziosa al cospetto del Signore è la morte dei suoi fedeli (Salmi 116:15-16)
12. Non è in grado di operare mediante l’autentica Cabala chi non adopera l’intelletto razionale (Pico vuol significare “Intuizione”)
13. Chi opera mediante Cabala senza la presenza di alcun estraneo, se si eserciterà a lungo morirà nell’estasi, e se sbaglierà qualcosa nell’operare o non vi si avvicinerà in stato di purezza, sarà divorato da Azazel, in virtù delle proprietà del giudizio (ebr. Din)
14. Per mezzo della lettera Shin, che sta al centro del nome YhSwh (Gesù - Pentragrammaton), ci viene cabalisticamente comunicato che il mondo fu integralmente in pace, raggiungendo la sua perfezione, quando lo Yod (la prima lettera del nome) si congiunse col Waw (la quarta lettera del nome), cosa che è avvenuta in Cristo che fu vero Dio e Uomo
15. Per mezzo del nome ineffabile Yhwh, che i cabalisti sostengono essere il nome del messia che deve venire, si comprende con tutta evidenza che lui sarebbe stato Dio, Figlio di Dio, grazie allo Spirito Santo, e che dopo di lui il Paraclito sarebbe disceso sugli uomini, a render perfetto il genere umano
16. Dal mistero delle tre lettere contenute nella parola Shabbat (Sh-b-t), possiamo chiarire cabalisticamente che oggi si sabbatizza il mondo, dato che il Figlio di Dio si è fatto uomo, e che da ultimo sarà il Sabayo, quando gli uomini saranno rigenerati nel Figlio di Dio
17. Chi saprà che valore ha il vino purissimo per i cabbalisti, saprà perché David ha detto: mi inebrierò delle ricchezze della tua casa (Salmi), e in che senso l’antico profeta Museo abbia detto che l’ebbrezza è felicità, e cosa significhi tutta la presenza bacchica in Orfeo
18. Chi metterà in rapporto Astrologia e Cabala vedrà che da Cristo in poi è più appropriato sabbatizzare e riposare di Domenica che di Sabato
19. Se interpretiamo cabalisticamente quel detto del Profeta: Hanno venduto il giusto per denaro (Zaccaria 11:12, Amos 2:6), esso non significherà altro che questo, cioà che il Dio redentore fu venduto per denaro
20. Se i cabalisti approfondiranno la loro interpretazione di quersta parola, Az, che significa “allora”, saranno parecchio illuminati sul mistero della Trinità
21. Chi metterà in rapporto i vari detti dei cabalisti che dicono che quella middah che è detta “giusto” e “redentore”, ed anche Zeh (costui), secondo quel detto talmudico per cui “Isacco andava come uno Zeh, portando la sua croce”, vedrà che ciò che venne prefigurato in Isacco fu compiuto poi in Cristo, il vero Dio venduto per denaro
22. Per mezzo di quanto detto dai cabalisti su Esaù (fratello di Giacobbe Israel), che era fulvo, e di quanto detto nel Bereshit Rabba: “Esaù era rosso di capelli e uno rosso lo castigherà”, che viene spiegato come “perché è rosso il tuo vestito”, si capisce chiaramente perché il Cristo, al quale i dottori della chiesa applicano lo stesso testo, è proprio colui che castigherà i poteri immondi
23. Per mezzo del detto di Geremia “lacerò il suo Verbo”, secondo l’interpretazione dei cabalisti dobbiamo intendere che Dio stesso sacrificò tragicamente Dio santo e benedetto a pro dei peccatori
24. Per mezzo della risposta dei cabalisti alla questione “perché nel libro dei Numeri 19:20) il passo della morte di Maria e congiunto a quello della Giovenca Rossa?”, e mediante la spiegazione che loro danno del passo in cui Mosè contro il peccato del vitello disse “distruggimi!”, e grazie al detto, riguardo a tale testo, dello Zohar “e siamo risanati col suo pallore”, vengono inevitabilmente messi in guardia quegli ebrei che non accettano che la morte di Cristo sia avvenuta per scontare i peccati del genere umano
25. Tutti i cabalisti devono ammettere che il Messia li avrebbe liberati dalla cattività diabolica, non da quella temporale
26. Qualsiasi cabalista deve ammettere, in grazia di quanto affermano apertamente i savi esperti in tale scienza che il peccato originale verrà espiato nell’avvento del Messia
27. Dai princìpi cabalistici si evince con chiarezza che con l’avvento del Messia viene eliminata la necessità della circoncisione
28. Grazie alla parola “ET” che si incontra due volte nel testo della Genesi “in principio Elohim creò Et il cielo e Et la terra”, io credo che Mosè volesse significare la creazione della natura intellettuale e di quella animale, che precedette l’ordine naturale della creazione del cielo e della terra
29. Quanto sostenuto dai Cabalisti, ossia che una linea verde circonda l’universo, si attaglia perfettamente all’ultima tesi della nostra serie su Porfirio (in questa tesi Pico afferma che Dio è ovunque, poiché non è in alcun luogo. La linea verde è la sfera che separa ciò che è sopra da ciò che è sotto, o forse è l’uroburo cosmico, il cerchio dello zodiaco, o l’ogdoade. Nel Sepher Yetzirà la linea verde è Tohu, il caos, il che rafforzerebbe la tesi dello Zodiaco o serpente verde)
30. In base ai loro stessi princìpi, i cabalisti devono ammettere che il vero Messia che verrà sarà tale da doversene dire che è Dio, Figlio di Dio
31. Quando i cabalisti pongono nella teshuva (pentimento) la materia informe, non bisogna intenderla come materia senza la forma, ma piuttosto come materia antecedente l’attribuzione della forma (per molti cabalisti Teshuva era legata alla sephira Binah-Intelligenza, ergo se la materia informe è il caos, questo caos è nella mente)
32. Se congiungiamo le due lettere Alef che sono nel testo “lo scettro non si dipartirà da Giuda…” (Genesi 49:10), con le altre due che sono nel testo “Iddio mi ha fecondata in principio, etc” (Proverbi 8:22 è la Sapienza che parla), e le altre due nel testo “la terra era tohu wa bohu-caotica e vuota” (Genesi 1:2), grazie al metodo della cabala comprendiamo che Giacobbe parla di quel vero messia che fu Gesù Nazareno (nota mia…la Alef si trova a coppie nei tre versetti citati, uno che riguarda l’avvento del Messia, l’altro parla della Sapienza-Figlio, e l’ultimo allude alla terra desolata, in cui entra il messia per riportare ordine)
33. Per mezzo della parola ISH (che in ebraico, scritto AISH) significa Uomo e che poi si è trasformato nel cristianesimo come IHS, Iesus Hominum Salvator), attributo di Dio quando vien detto Guerriero, veniamo edotti perfettamente del mistero della trinità per via cabalistica (Aish è l’acrostico di Ehyeh Yhwh Shabbat- Io Sono sabbatizzò il Tetragrammaton. Iddio è detto Uomo Guerriero-Ish Milkamà in Esodo 15:3. Yeshua, il nome del messia, significa nella lingua sconosciuta Grande di Guerra)
34. Per mezzo del nome trilittero Hu (Lui, Quello, come il Tat-Quello degli Induisti), nome attribuito in modo perfettamente appropriato a Dio, e non solo presso i cabalisti, che lo dicono apertamente spesso, ma anche presso l’opera teologica di Dionigi l’Aeropagita, ci vien reso chiaro per via cabalistica il mistero della trinità insieme con la possibilità dell’incarnazione (nota mia…HEUA, ossia Hu, presenta tre lettere per cui He è lo Spirito Santo, U è il Figlio e Alef è il Padre, il primo principio)
35. Se Dio viene inteso come uno e infinito, in sé e per sé , cosìcchè concepiamo che da Lui non procede nulla, ma anzi procede la separazione delle cose, la totale chiusura di sé in sé stesso ed un’estrema ritrazione, profonda e solitaria, nel lontanissimo recesso della sua divinità, allora concepiamo come Dio stesso come se si costringesse del tutto interiormente all’abisso delle sue tenebre e in nessun modo si manifestasse nella espansione e nella profusione delle sue bontà e della sua fontana di splendore (qui Pico allude allo Tzimzum della cabala lurianica (di Isaac Luria), la contrazione di Dio in un punto di se stesso, prima di espandersi ed emanare da sé)
36. Dalla tesi precedente si può comprendere perché presso i cabalisti si dice che Dio indossò dieci abiti (veli) quando creò il mondo sensibile (nota mia…i dieci abiti sono le 10 sephiroth)
37. Chi avrà compreso la subordinazione della pietà (Chesed) alla sapienza (Hockmah), nell’incolonnamento a destra dell’albero sephirotico, comprenderà perfettamente in modo cabalistico in che modo Abramo (Giovanni 8:56, Genesi 17:17) nel suo giorno vide per mezzo di una linea retta il giorno di Cristo e ne gioì.
38. Gli eventi susseguiti alla morte di Cristo debbono convincere che Gesù Nazareno fu il vero Messia.
39. Da quest’ultima tesi e dalla trentesima più sopra, segue che qualsiasi cabalista deve ammettere che Gesù, interrogato su chi fosse, fece benissimo a rispondere “Io sono il principio, Io che che vi parlo” (Giovanni 4:26) (nota mia…Pico faceva propria l’interpretazione dei libri sapienziali in cui si evince la Sapienza, ossia il Verbo, è il Principio di tutto. Pico tentava di dimostrare che il cristianesimo vero era l’essenza nascosta dell’ebraismo, tesi supportata anche da Paolo nelle sue lettere)
40. I qabbalisti debbono annunciare in modoincontrovertibile che il vero Messia monderà gli uomini con l'acqua.
41. Per mezzo del mistero della Mem chiusa nella Cabala si può scoprire perché dopo di sé Cristo inviò il Paraclito (nota mia…la lettera Mem si scrive chiusa se a fine parola, aperta in tutti gli altri casi. Ma v’è un mistero in Isaia 9:6 nella parola Lemarbeh-per accrescere, ove la mem è chiusa, pur dovendo essere aperta. Ciò venne interpretato nel senso che la chiusura della Mem ad inizio parola indica la conclusione, cioè il perfezionamento successivo all’avvento messianico mediante la discesa dello Spirito Santo)
42. Per mezzo dei fondamenti della Cabala si viene a sapere quanto correttamente Gesù, in Giovanni 8:58, abbia detto: “prima che Abramo fosse, Io sono”
43. Per mezzo del mistero delle due lettere Waw e Yod, si viene a sapere come lo stesso Messia, in quanto Dio, fu principio di sé come uomo
44. Dalla Cabala si evince, per via del mistero della parte settentrionale, perché Dio giudicherà il mondo col fuoco
45. Nella Cabala si viene a sapere con estrema chiarezza perché il figlio di Dio sia venuto con l’acqua del battesimo e lo Spirito santo col fuoco.
46. Con l’eclissi di sole che avviene alla morte di Cristo si può esser certi, secondo i fondamenti della Cabala, che proprio allora il Figlio di Dio, il vero Messia, conobbe la Passione (nota mia…l’eclissi, la congiunzione di sole e luna, ovvero il Sole nero o sole di Mezzanotte, è un potente simbolo dell’unione di Spirito e Anima che si ottiene non senza sofferenza di croce)
47. Chi saprà quali sono le proprietà di Aquilone nella Cabala, saprà perché Satana promise a Cristo i regni del mondo se si fosse gettato ai suoi piedi per adorarlo (l’Aquilone è altro nome per i Poteri Immondi)
48. Qualsiasi cosa dicano gli altri cabalisti, io affermo che le 10 sephiroth corrispondono alle 10 sfere celesti, nel modo seguente: Giove è la quarta, Marte la quinta, il sole la sesta, Saturno la settima, Venere l’ottava, Mercurio la nona, la luna la decima, e quindi il cielo delle stelle fisse la terza, il primum mobile la seconda e l’empireo la prima
49. Chi capirà a cosa corrospono i dieci comandamenti (nella loro forma negativa) congiungendo la verità astrologica con quella teologica, vedrà, dalla precedente nostra tesi, checchè ne dicano gli altri cabalisti, che il primo comandamento corrisponde alla prima middah, il secondo alla seconda, il terzo alla terza, il quarto alla settima, il quinto alla quarta, il sesto alla quinta, il settimo alla nona, l’ottavo all’ottava, il nono alla sesta, il decimo alla decima
50. Quando i cabalisti dicono che per aver figli bisogna rivolgersi alla settima e all’ottava sephira, allo stesso modo si può dire che i figli ci vengon dati grazie alla Merkavah inferiore, in modo da ottenere una sephira che conceda, e dall’altra non proibisca, e quali siano quella che concede e quella che proibisce lo può capire dalla precedente tesi chi sia in grado di comprendere l’atrologia e la cabala
51. Come la Luna piena fu in salomone, così il pieno sole fu nel messia vero, che fu gesù, e uno che approfondisca la Cabala può comprendere in Sedecia la luna calante
52. Dalla tesi precedente si può capire perché l’evangelista Matteo ha omesso alcune delle quattordici generazioni precedenti Cristo
53. Dato che Fiat Lux! Non altro significa che “far partecipe della luce”, è del tutto appropriata quella spiegazione cabalistica per cui in Fiat Lux, il termine luce va inteso come “specchio lucente”, mentre in “facta est lux” corrisponde a “specchio non lucente”
54. Ciò che i cabalisti dicono: “noi saremo beati nello specchio lucente ridato ai santi nei secoli futuri” è esattamente equivalente (seguendo i fondamenti della loro dottrina) a quello che diciamo noi: “i santi saranno beati nel figlio”
55. Ciò che dicono i cabalisti “il lume nascosto nel candelabro dalle sette braccia riluce più del lume che ci è stato lasciato, si attaglia mirabilmente all’aritmetica pitagorica
56. Chi sarà stato in grado di trasformare il numero 4 nel numero 10, avrà modo, se sarà esperto in Cabala, di dedurre, dal nome ineffabile, il nome di 72 lettere
57. Per mezzo della tesi precedente, chi comprende l’aritmetica formale può capire in che senso operare per mezzo dello Shem Hammeforash sia proprio della natura razionale
58. Sarebbe più corretto ritenere che il termine “beqadmin” che la glossa aramaica appone a alla parola “Bereshit” (In Principio, Genersi 1:1), spieghi le idee sapienziali, piuttosto che le 32 vie, come dicono altri cabalisti, anche se tutto sommato entrambe le interpretazioni sono corrette da un punto di vista cabalistico
59. Chi approfondirà il quadruplice stato delle cose (1° unione e ruolo della stabilità, 2° il procedere, 3° la reversibilità, 4° la riunione beatifica) vedrà che la lettera Bet (la B) realizza con la prima lettera (alef) il primo, con la lettera media il medio, con l’ultima gli ultimi
60. Dalla tesi precedente, uno spirito contemplativo può comprendere perché la legge divina cominci con la lettera Bet (La Torah inizia con Bereshit-In principio), della quale sta scritto che è immacolata, che rappacificava ogni cosa con esso, che converte le anime, che fa fruttificare a tempo debito
61. Per mezzo della medesima tesi, si può venire a sapere, che lo stesso figlio, che è sapienza del Padre, è colui che riunifica ogni cosa nel Padre, e per il quale ogni cosa è stata creata, e da cui ogni cosa procede, ed in cui finalmente tutto è sabbatizzato
62. Chi approfondirà il senso del numero delle Nove Beatitudini (Beati i poveri perché di essi…ecc.) di cui si parla nel Vangelo di Matteo, vedrà che corrispondono mirabilmente alla serie di Nove entità (sephiroth) che susseguono alla prima (En Sof Aur-Luce Eterna), che è l’inaccessibile profondità del divino
63. Come Aristotele dissimulò, sotto l’aspetto di speculazione filosofica, oscurandola con espressioni sintetiche, la filosofia più divina che gli antichi avevano velato di apologi e favole mitologiche, così Mosè Maimonide (filosofo mistico ebreo), mentre per l’apparenza esteriore delle parole sembra cammini a fianco degli altri filosofi, coi significati reconditi ci spiega il senso più profondo dei misteri della Cabala
64. Quel verso (Deuteronomio 6:4) “Ascolta Israele, il signore è il nostro Dio, il Signore è Uno” è più corretto venga inteso come una ricapitolazione dall’inferiore al superiore, e quindi dal superiore all’inferiore, piuttosto che come un passaggio duplice dall’inferiore al superiore
65. E’ più corretto ritenere che Amen significhi , oltre che Tiphareth (la sephira Bellezza), anche Regno, come per via numerica si dimostra, piuttosto che significhi solo Regno, come alcuni vogliono (Amn in ebraico ha valore gematrico 91, e corrisponde alla somma gematrica del nome di Dio Adonai YHWH)
66. Io adatto la nostra anima alle 10 sephiroth in questomodo: per la sua unità, alla prima; per l’intelletto, alla seconda; per la ragione, alla terza; per l’anima superiore concupiscibile, alla quarta; per la superiore irascibile, alla quinta; per il libero arbitrio, alla sesta; e per tutti questi aspetti insieme, in quanto si trasmuta nelle cose superne, alla settima; per tutti loro in quanto si trasmuta nelle cose inferiori, all’ottava sephira e quindi alla nona, per la combinazione dei due livelli, più per somiglianza o mutua coesione che per unione compresente; mentre per la decima sephira intendo la potenzialità intrinseca alla dimora originaria dell’anima
67. Per mezzo dell’assunto cabalistico per i cui i cieli consistono di fuoco e acqua (shamaim, in ebr., è l’unione di Ash-fuoco e maym-acqua), vi vengono simultaneamente svelate una verità filosofica ed una teologica delle sephiroth, per il fatto che gli elementi stanno in cielo solo secondo la loro virtù attiva
68. Chi saprà cosa valga il numero 10 in aritmetica formale, e conoscerà la natura del primo numero sferico, saprà quel che io fino ad ora non ho letto presso alcun cabalista, ossia che è il fondamento cabalistico del segreto del Gran Giubileo
69. Analogamente, dal fondamento della tesi precedente, si può conoscere il segreto delle 50 porte dell’Intelligenza di Dio, e della millesima generazione, e del regno di tutti i secoli
70. Il modo di scrivere di cose divine ci viene mostrato col modo di leggere la Torah senza punti; l’unitarietà ci viene mostrata per via dell’ambito indeterminato delle cose divine.
71. Per mezzo di quanto detto sull’Egitto dai cabalisti (e ne è stata attestata l’esperienza), dobbiamo credere che la terra d’Egitto sia in rapporto di analogia e subordinazione con la sephira della potenza (Ghebura o Din-rigore)
72. Come la vera astrologia ci insegna a leggere nel libro di Dio (la Natura, l’Universo), cosi la Cabala ci insegna a leggere nel libro della legge (la Torah)
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Le 47 Conclusiones Cabbalistiche secundum secretam doctrinam Sapientum hebraeorum
1. Come l’uomo, in quanto sacerdote inferiore, sacrifica a Dio le vite degli animali irrazionali, in modo analogo Michele, da Sacerdote Superiore, offre in sacrificio le anime degli esseri razionali (da Levitico 9:4 Pico deduce che, Aronne e Michele avendo la stessa cifra ghematrica, essendo Aronne il sacerdote umano, Michele è quello divino. E questo sacerdozio appartiene a Melkizedek, sacerdote dell’Altissimo)
2. Le gerarchie angeliche sono composte di nove gradi e si chiamano: Kerubim, Seraphim, Hashmallim, Erelim, Tarsisim, Ofanim, Tefsarim e Isim (anche Dante, nel Paradiso, enumera queste gerarchie, il cui dispiegarsi fu per la prima volta descritto dallo Pseudo Dionigi l’Aeropagita, cui Dante si ispirò. Nove gradi gerarchici, nove sephiroth da Kether a Yesod. Lo schema della creazione è 3-3-3)
3. Benchè il nome ineffabile (YHWH) corrisponda alla qualità della Clemenza, non si può negare che corrosponda anche alla middha della Severità (secondo i cabalisti YHWH esprime la clemenza ed Elohim la severità. Ogni volta che nel testo biblico si incontra solo Yhwh o solo Elohim, Dio è descritto agire con quella specfica middah o qualità. Se Dio è descritto come YHWH ELOHIM, le due sephiroth divengono uno, e se è così sono Uno in Tiphareth)
4. Il peccato di Adamo fu di interrompere il legame tra Malkuth (il Regno, l’ultima e decima sephira) e le altre piante o sephiroth (Pico chiamò siffatta separazione TRUNCATIO REGNI. Intuisco che restituire la decima a Melkizedek, come riportato da Genesi 14 –e Abraham gli dette la decima dell’intero- significhi restituire la sephira Malkuth, ossia la coscienza e la volontà, all’Io Superiore, chiamato appunto Melkizedek)
5. Iddio creò il mondo secolare (materiale) insieme all’albero della conoscenza del bene e del male, presso il quale l’uomo ha peccato
6. L’Aquilone Magno è la scaturigine di tutte le anime, così come gli altri giorni lo sono di alcune e non di tutte (Pico sostiene che la sephira-giorno Din o Gheburah è l’origine di tutte le anime inferiori o della parte inferiore di tutte le anime. Le forze di Din non sono altro che gli Angeli Ribelli, gli Arconti dei sistemi gnostici. Pico sta dicendo che per fortuna alcune anime non vengono da quel potere, ossia non sono create dagli Dei Arconti)
7. Quando Salomone, nella sua preghiera del Libro dei Re, dice :”Ascolta, o Signore, dall’alto dei cieli”, per cielo dobbiamo intendere la linea verde che circonda l’universo (secondo i cabalisti, la linea verde è la separazione tra le tre sephitroth superiori, a partire da Binah, e il resto dell’Albero. Quindi Salomone prega rivolto verso la parte più profonda della sua coscienza, come insegnò Gesù con quel “Padre nostro che sei nei cieli”)
8. Le anime discendono dalla terza luce al quarto giorno, e quindi al quinto; infine, uscendo, subentrano nella notte del corpo (la terza luce è Binah, a partire dall’alto e il quarto e il quinto giorno sono Gheburah e Chesed. Qui si allude ad una discesa per le sfere tipica dell’ermetismo e gnosticismo illuminati)
9. I sei giorni della genesi vengono concepiti come sei estremità di un edificio che proedono dal Beresht-In Principio, come i Cedri del Libano
10. E’ più corretto dire che il paradiso sia tutto l’edificio sephirotico, piuttosto che la decima sephira da sola. Ed al suo centro si colloca Adam Qadmon, che è Tiphareth (nella LXVI tesi, Pico associa Tipareth e Adam Qadmon al Libero Arbitrio, poiché Adamo, secondo lui, fu generato per stare nel mezzo, e da lì scegliere se evolvere spiritualmente o corrompersi)
11. E’ stato detto che dall’Eden esce un fiume, che si dirama in quattro direzioni, per significare che dalla seconda sephira procede la terza, che si divide nella sephira quarta, quinta e decima
12. Sarà vero che ogni cosa dipende dal destino, se lo intenderemo nel senso di destino superiore. (ebr. mazal ah elyion.)
13. Chi conoscerà nella cabalà il mistero delle porte dell’intelligenza conoscerà il mistero del Giubileo grande (i cabalisti affermano che Mosè raggiunse solo la 49 porta, ossia non riuscì a raggiungere il grado iniziatico di Binah-Intelletto Divino, la 50° porta. Il Giubileo Grande è il conseguimento di quello stato di coscienza che equivale ad esprimersi nella prima triade dell’edificio sephirotico)
14. Chi saprà quale è la proprietà del Meridione, nell’incolonnamento a destra dell’Albero Sephirotico, saprà perché ogni partenza di Abramo sia sempre stata diretta verso sud (il sud, per i cabalisti, è la sephira della Clemenza. Il Nord è legato al male. Infatti il vero Nord per l’iniziato è l’Oriente. Se l’Oriente è il Nord, ne consegue che il Nord è a sinistra, da sempre legata ai poteri immondi. Quindi dire Nord è come dire Arconti. Non a caso Cristo menziona una misteriosa regina del Sud, che è Melkizedek. Ora sarà più chiaro, per la legge dell’inversione assiologica, perchè il Sud del mondo, il meridione in generale, sia così bistrattato)
15. Se al nome di Abram non fosse stata aggiunta una HE (Abraham), Abramo non avrebbe potuto generare (Abramo cambiò nome da Abram a Abraham, con l’aggiunta di un He, il che implicava che fosse divenuto un uomo nuovo)
16. Prima di Mosè, tutti hanno pronunziato profezie per mezzo della Cerva Unicorno (ossia la mitica Bat Qol, la Figlia della Voce, la figlia del Verbo, l’Anima. Pico sapeva che vi erano diversi gradi della profezia e della rivelazione, dipendenti dalla fonte:Spirito o Anima)
17. Ogni volta che nella scrittura si fa menzione dell’Amore tra uomo e donna, ci viene misticamente significata l’unione tra Tiphareth con Malkuth, ovvero Kenneseth Israel, o di Bet con Tifaret
18. Chi si congiungerà a Mezzanotte sotto l’influsso di Tifareth potrà procreare con prosperità (non credo che qui Pico si riferisca ad un’unione carnale)
19. Le lettere del nome del principe dei demoni (Shaitan-ShTN), capo del mondo diabolico, hanno lo stesso valore del nome di tre lettere di Dio (BIH), e chi saprà ordinarne la trasposizione, potrà dedurre l’uno dall’altro
20. Quando la luce dello specchio che riflette sarà come quella dello specchio che non lo fa, la notte sarà come il giorno, come dice Davide in Salmi 139:11
21. Chi conoscerà le proprietà di Hoshekh-Tenebre e di Layla-Notte, ossia il segreto delle Tenebre, saprà perché gli spiriti immondi nuocciano più di notte che di giorno (non credo che Pico si riferisca qui solo semplicemente alla notte propriamente detta, ma ad un periodo che può essere il Kali Yuga o alla fase della Nigredo alchemica, la notte dell’anima)
22. Ci sono varie relazioni concernenti i carri mistici. Tuttavia, pe quanto attiene al mistero dei filatteri, vanno ordinati e distinti due carri: la seconda, la terza, la quarta e la quinta sephira costituscono un carro, e sono i filatteri rivestiti della Waw. La sesta, settima, ottava e nona sephira ne costituiscono un secondo, e sono i filastteri rivestiti della He
23. Non si può utilizzare la parola “disse” relativamente alla sephira della penitenza (secondo Pico, Teshuva-Penitenza è la sephira Binah che emerse prima del Verbo, prima della Parola, espressa da wa yomer-e disse, a proposito di Elohim in Genesi 1)
24. Giobbe, quando disse ( Giobbe 25:2) “che stabilisce la pace nell’alto dei suoi cieli” si riferì all’acqua australe ed al fuoco settentrionale, e ai loro luogotenenti, di cui non va detto altro
25. Bereshit bara Elohim-In Principio Dio Creò, significa anche “nella Sapienza creò” (Pico lesse i cabalisti che interpretavano così il primo versetto di Genesi, raccordandolo con Salmi 102:24 Tutto hai fatto con Sapienza, ossia con la seconda sephira. Quindi Elohim è la prima sephira, Kether. Occorre addentellare questi versi con il prologo di Giovanni, in cui è detto che tutto è stato fatto col Verbo. Ma se il verbo è Hocmah-Sapienza, decade la conclisione 23)
26. Il detto di Onqelos il caldeo, Beqadmin, ossia “con le cose eterne” o anche “per mezzo delle cose eterne” indica le 32 vie della sapienza (il Targum di Onqelos non inizia con Bereshit, ma con Beqadmin, che è sempre legato ad Hokmah-Sapienza)
27. Come l’insieme delle acque è il Giusto, così il mare cui tutti i fiumi tendono è la divinità (per i cabalisti la sephira Yesod è il giusto, e corrisponde al sesso, ove convergono le acque. Ma la sephira Tiphareth è il cuore, e verso di esso tendono tutti i fiumi del corpo)
28. Gli esseri volanti creati nel quinto giorno vanno concepiti come gli angeli terreni che appaiono agli uomini, non quelli che non appaiono se non nello spirito (qui non è chiaro a cosa Pico si riferisca quando parla di angeli terreni. E’ certo che gli altri sono Spiriti Superiori che appaiono quando godiamo di ben altri stati di coscienza)
29. Il nome di Dio di quattro lettere mem sadi pe sadi deve essere considerato proprio del regno di David (il nome divino MSPS non è altri che quello di YHWH cui si applica il metodo cifrario Atbash, in cui si sostituisce la prima con l’ultima, la seconda con la penultima. Questo perché anche i cabalisti ebrei conoscevano il principio dell’inversione assiologica secondo cui gli ultimi saranno i primi. Tale nome traslitterato e ricombinato sarebbe da associare alla sephira Malkuth)
30. Nessun angelo con sei ali si trasforma mai (Isaia 6:2 descrive così i Serafini. Essi sono immutabili. Solo all’uomo è concesso di trasmutare, dato che è già trasmutato onde sperimentare il mondo dell’illusione materiale)
31. E’ stata data la circoncisione per liberarci dalle Potenze Immonde che vanno in circolo (qui pico si allinea a Paolo che spiega che la vera circoncisione non è fisica ma nella coscienza. I poteri immondi vanno in circolo come da Salmi 12:9. Essi sono la ruota dello Zodiaco, per questo “girano”)
32. La circoncisione avviene all’ottavo giorno, perché è più in alto della sposa universale (Malkuth, la sposa, è più in basso di yesod, legata al fallo. Qui Pico allude al sabbat, il settimo giorno della creazione)
33. Non c’è neanche una lettera, in tutta la torah, che non ci esponga i segreti delle dieci sephiroth, con la forma, le congiunzioni, le separazioni, la tortuosità, la direzione, l’assenza, la sovrabbondanza, la minoranza, la maggioranza, il coronamento, la chiusura, l’apertura e la sequenza
34. Chi avrà capito perché sta scritto “Quando Mosè ebbe udito questo, si prostrò con la faccia a terra” (Numeri 16:4) e “Ezechia volse il volto verso la parete” (Isaia 38:2), “Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia” (1 Re 18:42), saprà quale debbono essere l’atteggiamento ed il modo di fare di chi prega
35. Nessun’entità spirituale che scenda nel mondo terreno può operare senza un abito
36. Il peccato di Sodoma consistè nel troncare l’ultima sephura-pianta
37. Col segreto dell’orazione dell’alba (Genesi 19:27) dobbiamo intendere la proprietà della Pietà
38. Come il timore di una cosa è ad un livello più banale rispetto all’amore, così il timor di Dio è superiore all’amore
39. Dalla tesi precedente si comprende perché in Genesi Abramo venga lodato per il suo timor di Dio, anche se sappiamo che ha agito per amore, in grazia della proprietà della Misericordia (il terrore di Isacco-Pachad Ishaq, è un tema molto dibattuto tra i cabalisti, e quando lo si menziona lo si associa alla sephira del Rigore)
40. Ogni qual volta ignoriamo a quale middah rivolgerci per l’influsso che presiede l’oggetto della nostra preghiera, dobbiamo ricorrere alle nari di Dio
41. Ogni anima ispirata dalla bontà è un’anima nuova che viene dall’oriente (Pico qui intende l’oriente spirituale, il regno della luce)
42. Furon sepolte le ossa di giuseppe e non il corpo, poiché le sue ossa erano i poteri e le milizie dell’albero superiore, detto Saddiq, il Giusto, che estende la sua influenza alla terra superiore
43. Nessuno conosce il sepolcro di Mosè, poiché fu elevato al Giubileo superiore e nel giubileo pose le sue radici
44. Quando l’anima avrà compreso tutto ciò che può comprendere, e si congiungerà con l’anima superiore (lo spirito) si spoglierà dei suoi abiti terreni, svellendosi dal posto in cui sta (il corpo) e si congiungerà con l’essenza di Dio
45. I Saggi di Israele, una volta cessato di profetare per mezzo dello spirito, , profetarono per mezzo della Figlia della Voce (vedi la tesi XVI)
46. Non vien punito un re terreno sulla terra, senza che sia umiliata la milizia celeste in cielo (da Isaia 24:21…Pico è consapevole che è inutile combattere l’espressione materiale dei poteri immondi. Occorre combattere non l’ombra ma coloro che generano l’ombra. Lo dice anche Paolo, allorchè afferma che “la nostra battaglia non è contro esseri di carne e sangue, ma contro le Potenze celesti”)
47. Per mezzo della parola Amen, viene delineato l’ordine con cui procede l’influsso delle sephiroth
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Sulla tomba di Pico della Mirandola, situata all'interno della Chiesa di San Marco a Firenze, sopra la lapide vi sono scritte le seguenti parole:
"Qui giace Giovanni Mirandola, il resto lo sanno anche il Tago e il Gange e forse perfino gli Antipodi".
La morte di Pico resta ancora oggi un mistero.
Si dice che fu avvelenato per questioni politico-religiose.
MICHELE P.